Coronavirus, bollettino del 22 febbraio: 9.630 nuovi positivi, 274 morti. Sale il tasso di positività Coronavirus, bollettino del 22 febbraio: 9.630 nuovi positivi, 274 morti. Sale il tasso di positività

Coronavirus, bollettino del 22 febbraio: 9.630 nuovi positivi, 274 morti. Sale il tasso di positività

Bollettino coronavirus del 22 febbraio: sono 9.630 i nuovi positivi al Covid in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri i positivi erano stati 13.452. I morti sono 274 i morti, ieri erano stati 232. Sono gli ultimi dati del ministero della Salute diffusi nel bollettino sull’andamento della pandemia di coronavirus in Italia il 22 febbraio. 

I casi totali da inizio epidemia in Italia sono ora 2.818.863, i morti 95.992. Gli attualmente positivi tornano a scendere dopo due giorni di rialzo e sono 387.903 (-992 rispetto a ieri), i guariti e dimessi 2.334.968 (+10.335), in isolamento domiciliare ci sono ora 367.630 persone (-21.265).  

Bollettino coronavirus 22 febbraio: aumentano le terapie intensive

Sono 2.118 le persone ricoverate in terapia intensive in Italia per il Covid-19, con un aumento di 24 unità nel saldo quotidiano tra entrate e uscite.

Gli ingressi giornalieri in rianimazione sono stati 162. Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 18.155 persone, in aumento di 351 unità rispetto a ieri.

Bollettino coronavirus 22 febbraio: sale ancora il tasso di positività

Sale ancora il tasso di positività al coronavirus Sars-CoV-2. Il tasso di positività è del 5,6%, ieri era stato del 5,4%, con un aumento, quindi, dello 0,2% in 24 ore.

Sono stati 170.672 i test (molecolari e antigenici) effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 250.986, quasi 80 mila in più, un calo ormai abituale la domenica. 

Covid: a chi ha avuto infezione basta una sola dose vaccino

Intanto sul fronte dei vaccini due studi americani sostengono che per chi ha già avuto il Covid una dose di vaccino Pfizer o Moderna aumenta la protezione immunitaria anche contro le varianti, mentre una seconda dose non dà effetti particolari e può essere evitata.

Lo affermano due studi, ancora non pubblicati, del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e della New York University.

La prima ricerca si basa sulle analisi del sangue di un campione di dieci volontari, tutti che avevano avuto la malattia, di cui sette vaccinati con una dose di Pfizer e tre con una di Moderna.

“Il vaccino ha alzato il livello di anticorpi nel sangue di migliaia di volte – spiega Andrew McGuire, uno degli autori, al New York Times -. Un’amplificazione veramente massiccia”.

Nei test di laboratorio è emerso che non solo gli anticorpi sviluppati dai vaccinati sembrano più efficaci di quelli di chi ha avuto due dosi del vaccino ma non l’infezione, ma anche che riescono a debellare anche la ‘variante sudafricana’ del virus.

Una sola dose, afferma il secondo studio, è più che sufficiente. In questo caso sono stati studiati 32 soggetti che, dopo aver avuto l’infezione, hanno completato il ciclo vaccinale. Il ‘turbo’ al sistema immunitario dopo la prima dose è confermato, spiegano gli autori, mentre la seconda dose non sembra avere effetti significativi, un comportamento già osservato per altri virus.  

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