Coronavirus, il bollettino del 24 settembre: 23 vittime e 1786 nuovi casi Coronavirus, il bollettino del 24 settembre: 23 vittime e 1786 nuovi casi

Coronavirus, il bollettino del 24 settembre: 23 vittime e 1786 nuovi casi

Coronavirus in Italia, bollettino di oggi 24 settembre: 23 vittime e 1.786 nuovi casi.

Coronavirus, il bollettino del 24 settembre. Continuano a salire i pazienti positivi al coronavirus in Italia.

Secondo i dati diffusi dal ministero della Salute, nelle ultime 24 ore è stato registrato un incremento di 1.786 casi (+146 rispetto a ieri) su un nuovo record di tamponi effettuati: 108.019.

In aumento anche l’incremento delle vittime: dalle 20 di ieri alle 23 di oggi per un totale di 35.781. In nessuna regione si registrano zero casi.

Quindi in Italia, dall’inizio dell’epidemia di coronavirus, almeno 304.323 persone (+1.786 rispetto a ieri, +0,6%; ieri +1.640) hanno contratto il virus Sars-CoV-2 .

Di queste, 35.781 sono decedute (+23, +0,1%; ieri +20) e sono state dimesse 221.762 (+1.097, +0,5%; ieri +995). Attualmente i soggetti positivi dei quali si ha certezza sono 46.780 (+666, +1,4%; ieri +625); il conto sale a 304.323.

I pazienti ricoverati con sintomi sono 2.731 (+73, +2,7%; ieri +54), di cui 246 in terapia intensiva (+2, +0,8%; ieri +5).

Capitolo Lombardia

Sono stati dieci i decessi per coronavirus in Lombardia nelle ultime 24 ore per un totale di 16.935 morti.

Secondo i dati della regione sono invece stati 229 i nuovi casi positivi a fronte di 21.369 tamponi effettuati (totale complessivo: 2.012.281).

Dei 229 nuovi casi 32 ‘ sono debolmente positivi’ e 11 a seguito di test sierologico. In terapia intensiva sono presenti 31 pazienti (-2 rispetto a ieri) mentre i ricoverati non in terapia intensiva sono 303 (-5).

Galli: “Non credo ci sarà una seconda ondata”

Non c’è da aspettarsi “una seconda grande ondata”, e probabilmente neanche un rapido peggioramento che “ci ponga in condizioni simili a quelle di Francia e Gran Bretagna, anche se è un’eventualità da contenere, che però necessita di capire cosa succede nelle prossime 2-3 settimane”.

A dirlo è l’infettivologo dell’ospedale Sacco di Milano, Massimo Galli. Parlando al convegno ‘Poverta’ sanitaria e farmaceutica minorile in Lombardia, prima e dopo l’emergenza COVID-19.

Come affrontare l’autunno?

A Milano, Galli ha detto di dubitare che vi sarà un rapido peggioramento come nei nostri vicini europei.

A chi gli chiedeva come mai in Francia, Spagna, Gran Bretagna e Israele ci siano molti più casi che in Italia, Galli ha rilevato come sia “difficile dare una risposta basata su dati scientificamente reali.

Sbilanciandomi posso dire che la nostra è una situazione figlia del lockdown, in Italia più rigido che altrove, e che ha consentito una riduzione marcata delle infezioni diffuse nel paese, anche nelle aree meno colpite”.

Il lockdown ha anche permesso di mantenere covid-free o quasi le aree meno coinvolte dall’infezione.

“E questo è stato un elemento importante, facendo una prima ipotesi”, continua. Certo, ora pur avendo situazione migliore dei paesi attorno e di marzo e aprile, “qualche malato in più in ospedale e nelle terapie intensive ce lo abbiamo, e stiamo approntando le risorse per poter far fronte ad un’eventuale emergenza, anche se in un contesto diverso da quello dei paesi attorno”.

E proprio rispetto ai paesi attorno, ha sottolineato come in Italia si facciano parecchi “meno tamponi, e questo è un punto importantissimo, una carenza che ancora non siamo riusciti a colmare in modo completo – conclude – cosa che ci porta anche ad un secondo problema, e cioè che qua e là in Italia c’è un certo ritardo nella risposta che dovrebbe essere immediata”. (Fonte: Ansa).

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