ROMA – Sono 9.134 i morti in Italia per coronavirus. Rispetto a ieri, sono stati registrati altri 969 decessi, il numero più alto da inizio emergenza. Questi i dati resi noti dal commissario straordinario Domenico Arcuri nel bollettino del 27 marzo.
I guariti in totale sono 10.950 (+589). I casi attualmente positivi sono 66.414: in isolamento domiciliare 36.653 persone, 26029 sono ricoverate con sintomi e 3732 in terapia intensiva.
Per quanto riguarda il numero dei morti, va tenuto conto che 50 sono vittime relative a ieri e non conteggiate. Ciò nonostante rimane il record di decessi: giovedì l’aumento era stato di 662.
Nel dettaglio emerge che sono 23.895 i malati in Lombardia (1.706 più di ieri), 9.361 in Emilia-Romagna (+511), 6.648 in Veneto (+508), 6.347 in Piemonte (+397), 2.850 nelle Marche (+55), 3.170 in Toscana (+197), 2.060 in Liguria (+33), 2.013 nel Lazio (+178), 1.292 in Campania (+123), 1.027 in Friuli Venezia Giulia (+73), 1.164 in Trentino (+70), 833 in provincia di Bolzano (+42), 1.236 in Puglia (+141), 1.158 in Sicilia (+63), 925 in Abruzzo (+65), 824 in Umbria (+54), 413 in Valle d’Aosta (+35), 496 in Sardegna (+34), 469 in Calabria (+97), 86 in Molise (+5), 147 in Basilicata (+14).
Quanto alle vittime, se ne registrano 5.402 in Lombardia (+541), 1.267 in Emilia-Romagna (+93), 313 in Veneto (+26), 569 in Piemonte (+120), 336 nelle Marche (+26), 177 in Toscana (+19), 331 in Liguria (+51), 98 in Campania (+15), 118 nel Lazio (+12), 76 in Friuli Venezia Giulia (+4), 69 in Puglia (+4), 60 in provincia di Bolzano (+12), 39 in Sicilia (+6), 68 in Abruzzo (+5), 21 in Umbria (+1), 37 in Valle d’Aosta (+9), 102 in Trentino (+16), 18 in Calabria (+4), 21 in Sardegna (+2), 9 in Molise (+1), 3 in Basilicata (+2). I tamponi complessivi sono 394.079, dei quali quasi 227mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
“I dati dal nostro paese e da altri paesi del mondo evidenziano che questa è una pandemia senza precedenti – ha detto Arcuri – In una crisi mondiale c’è bisogno di collaborazione senza particolarismi. Noi, come Italia, stiamo facendo la nostra parte”.
“Stiamo cercando ovunque i dispositivi e le apparecchiature che servono a combattere questa guerra, stiamo cercando di farli arrivare dove servono prima possibile – dice il commissario – E stiamo lavorando senza sosta chiamando tutte le componenti produttive e sociali allo sforzo per rafforzare la filiera industriale per arrivare ad una produzione interna e a dipendere sempre meno dalle importazioni. Dobbiamo puntare all’autosufficienza”.
Da domani, ha spiegato Arcuri, per velocizzare i tempi di consegna del materiale sanitario, verranno utilizzati non solo i camion ma anche gli elicotteri dell’Esercito. Il personale militare sarà utilizzato anche “per aumentare il numero degli uomini che lavorano nei depositi e sono preposti alla distribuzione dei materiali”. “L’Esercito – ha aggiunto – ci aiuterà a fare più in fretta possibile a portare le apparecchiature”.
Fonte: Protezione Civile