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Coronavirus in Italia, bollettino 28 dicembre: 8.585 positivi con 68.681 tamponi. 445 vittime, tasso al 12,5%

Coronavirus in Italia, il bollettino di lunedì 28 dicembre. Sono 8.585 i positivi al tampone nelle ultime 24 ore secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 445.

I tamponi processati sono stati 68.681, in crescita rispetto ai 59.879 di ieri con 305 decessi. Il tasso odierno di positività è del 12,5%, in calo rispetto al 14,8% registrato il 27 dicembre.

Le terapie intensive calano di 15 unità, nel saldo tra ingressi e uscite. Gli ingressi giornalieri sono 167. In totale i ricoverati in rianimazione sono 2.565. Le persone curate nei reparti ordinari sono invece 23.932, in aumento di 361 unità rispetto a ieri.

In totale sono 72.370 le persone che hanno perso la vita. Il totale dei positivi raggiunge invece quota 2.056.277.

Coronavirus, Veneto ancora la regione con più positivi

Con 2.782 il Veneto si conferma la regione con più positivi. Seguono il Lazio con 966 contagi e l’Emilia-Romagna con 750. In Lombardia 573 nuove infezioni.

Sono 14.675 i dimessi/guariti in 24 ore che portano il totale delle persone che dall’inizio dell’emergenza hanno superato il virus a 1.408.686.

Calano di 6.539 gli attualmente positivi portando il numero totale a 575.221.

Pfizer conferma l’arrivo di 469.950 dosi 

Anche in Italia tutto pronto per iniziare la campagna di vaccinazione di massa.

Il commissario Arcuri ha infatti ricevuto conferma dalla Pfizer che le prime 469.950 dosi del vaccino, previste per l’Italia dal contratto sottoscritto dall’Unione europea in questa settimana, arriveranno nel nostro Paese a partire da domani.

La consegna, effettuata direttamente dalla Pfizer presso i primi 203 siti di somministrazione individuati nelle venti Regioni italiane, proseguirà come comunicato da Pfizer, nella giornata del 30 dicembre e si concluderà il 31 dicembre.

Confcommercio: “Covid spazza via 300mila imprese”

Ed oltre ai problemi sanitari ci sono quelli economici. A fine anno, in Italia ci saranno 305 mila imprese in meno, con quasi 390 mila aziende che hanno chiuso i battenti e solo 85 mila nuove nate.

Nel 2021, con la fine del blocco dei licenziamenti, rischiano di scomparire il 10% dei posti di lavoro nelle piccole e medie imprese.

A fare i conti, da una parte è Confcommercio che ha elaborato i dati Unioncamere e Movimprese. Dall’altro sono i Consulenti del lavoro (fonte: Ansa, Repubblica). 

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