Coronavirus, il bollettino del 28 gennaio: 14.372 nuovi casi, 492 morti, tasso di positività 5.2% Coronavirus, il bollettino del 28 gennaio: 14.372 nuovi casi, 492 morti, tasso di positività 5.2%

Coronavirus, il bollettino del 28 gennaio: 14.372 nuovi casi, 492 morti, tasso di positività al 5.2%

Coronavirus, il bollettino del 28 gennaio: 14.372 nuovi casi, 492 morti, tasso di positività al 5.2%. Sono 14.372 i test positivi al coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Le vittime sono 492. Ieri i positivi erano stati 15.204 e i morti 467.

I casi totali da inizio epidemia sono ora 2.515.507, i morti 87.381. Gli attualmente positivi sono 474.617 (-3.352 rispetto a ieri). Sono invece 1.953.509 i pazienti dimessi o guariti (+17.220). In isolamento domiciliare ci sono 451.551 persone (-2.905). Sono 275.179 i test per il coronavirus (molecolari e antigenici) effettuati in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute. Ieri erano stati 293.770.

Coronavirus, il bollettino del 28 gennaio: tasso di positività al 5.2%

Il tasso di positività è del 5,2% (ieri era del 5,17%).  I ricoveri in terapia intensiva per il Covid-19 sono in calo di 64 unità nel saldo tra entrate e uscite rispetto a ieri, secondo i dati del ministero della Salute.

Gli ingressi giornalieri sono 102. In totale in rianimazione ci sono 2.288 persone.  Nei reparti ordinari sono invece ricoverati 20.778 pazienti, in calo di 383 unità rispetto a ieri.

Covid nel resto d’Europa, record di morti in Portogallo: 303 in 24 ore

Dal picco casi una pressione ‘gigantesca’ sugli ospedali Il Portogallo ha registrato un nuovo record di morti giornalieri causati dal Covid-19: 303 in 24 ore. Lo ha annunciato la direzione generale della sanità nel suo bollettino quotidiano.

Come scrive l’Ansa, il bilancio totale delle vittime dall’inizio della pandemia nel Paese di 10 milioni di abitanti si attesta quindi a 11.608 morti, mentre il governo ha riconosciuto che l’esplosione di casi di coronavirus sta provocando una pressione “gigantesca” sugli ospedali.

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