ROMA – Sono complessivamente 42.681 i malati di coronavirus in Italia, con un incremento rispetto a ieri (venerdì 20 marzo) di 4.821. Il numero complessivo dei contagiati – comprese le vittime e i guariti – ha raggiunto i 53.578. Il dato è stato fornito dal commissario per l’emergenza Angelo Borrelli nella conferenza stampa alla Protezione civile. Nella giornata di ieri, i malati in più erano stati 4.670.
Sono salite a 4.825 le vittime del Coronavirus in Italia, con un aumento rispetto a ieri di 793 unità. È il maggior incremento dall’inizio dell’emergenza, anche in termini percentuali: +19,7%.
Ieri l’aumento era stato di 627 morti (+18,4%). Il dato è stato reso noto dalla Protezione civile.
Sono invece 6.072 le persone guarite in Italia dopo aver contratto il coronavirus, 943 in più di ieri.
L’ha detto il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli durante la conferenza stampa. Ieri il dato giornaliero sui guariti era di 689.
Dai dati della Protezione civile emerge che sono 17.370 i malati in Lombardia (1.950 in più di ieri), 5.661 in Emilia-Romagna (+572 di ieri), 4.214 in Veneto (+537), 3.506 in Piemonte (+262), 1.997 nelle Marche (+153), 1.905 in Toscana (+192), 1.159 in Liguria (+158), 1.086 nel Lazio (+174), 793 in Campania (+91), 666 in Friuli Venezia Giulia (+111), 790 in Trentino (+120), 600 in provincia di Bolzano (+70), 642 in Puglia (+91), 458 in Sicilia (+79), 494 in Abruzzo (+72), 447 in Umbria (+63), 304 Valle d’Aosta (+47), 321 in Sardegna (+33), 225 Calabria (+24), 47 in Molise (+8), 66 in Basilicata (+ 14).
Quanto alle vittime, se ne registrano: 3.095 in Lombardia (+546), 715 in Emilia-Romagna (+75), 146 in Veneto (+15), 238 in Piemonte (+29), 154 nelle Marche (+17), 72 in Toscana (+25), 152 in Liguria (+33), 22 in Campania (+5), 50 Lazio (+7), 42 in Friuli Venezia Giulia (+4), 29 in Puglia (+3), 20 in provincia di Bolzano (+3), 6 in Sicilia (+2), 22 in Abruzzo (+5), 10 in Umbria (+3), 8 in Valle d’Aosta (+1), 28 in Trentino (+15), 5 in Calabria (+1), 4 in Sardegna (+2), 7 in Molise (+2).
I tamponi complessivi sono 233.222, dei quali oltre 144 mila in Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto.
Alla conferenza stampa era presente anche il presidente dell’Istituto superiore di sanità Silvio Brusaferro:
“Notiamo che più colpita è ancora maggiormente la popolazione maschile e che c’è ancora un tempo mediano tra sintomi e diagnosi di cinque giorni. Questa è la sfida che abbiamo davanti. Prima intercettiamo e isoliamo le persone con sintomi e meglio è”.
Brusaferro ha continuato ed ha spiegato che
“c’è un’alta circolazione dell’infezione in alcune zone d’Italia, c’è anche una diffusione in altre zone, ma abbiamo ancora numeri contenuti e le misure restrittive hanno la finalità di fare in modo che non avvenga una diffusione importante come sta avvenendo in alcune zone e ci conforta che altri Paesi stanno adottando misure come le nostre”.
Borelli: “Ora misure massime, dopo c’è chiusura totale”.
Il commissario Angelo Borrelli ha risposto a proposito della richiesta di chiusura totale:
“Bisogna limitare gli spostamenti ma ci sono esigenze che vanno assicurate. Non possiamo garantire la spesa a domicilio per tutti.
“Sono state previste limitazioni ad attività lavorative non essenziali, ma ci sono una serie di filiere come quelle di alimentari e servizi pubblici essenziali, che devono essere garantite.
“Quelle in atto sono le misure massime che si potevano adottare. Dopodiché c’è la chiusura totale e mi domando come potremmo sostenerci se non usciamo a fare la spesa e senza alimentari nei supermercati?”.
Fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev