Abusi su oltre 200 bambini. Ucciso in carcere dal compagno di cella Abusi su oltre 200 bambini. Ucciso in carcere dal compagno di cella

Coronavirus nelle carceri, troppi detenuti positivi. Garante chiede meno carcerati

In Italia la situazione coronavirus nelle carceri si fa pesante: circa 150 detenuti e 200 addetti al personale positivi.

Sono attorno ai 150 i detenuti positivi al Covid e circa 200 gli addetti al personale delle carceri contagiati. Lo rende noto il Garante nazionale delle persone private della libertà che segnala come si tratti di “un’incidenza lievemente maggiore di quella del maggio scorso”. Anche se rispetto a quel periodo, “il numero di coloro che presentano sintomi è molto minore”.

Non solo: “i dispositivi di protezione non rappresentano come allora un’ipotesi teorica e le stesse procedure messe in atto rendono meno probabile il possibile contagio”.

“Certamente, all’interno, come all’esterno, la velocità di crescita dei contagi desta preoccupazione, in particolare laddove si individuano dei cluster con un numero di persone positive innalzatosi velocemente – riconosce il Garante – Ma, nel caso della popolazione detenuta, si tratta essenzialmente di due o al più tre situazioni – un paio in Lombardia e una in Umbria – mentre negli altri casi si è di fronte a piccoli numeri diffusi in più Istituti, rispetto ai quali è possibile, quindi, mettere in atto una gestione adeguata”.

Resta comunque “ineludibile il tema della predisposizione di spazi di effettivo ricovero interno, che si spera non siano necessari, ma che sarebbe errato non prevedere”.

Il messaggio al Governo, ridurre i detenuti

“Contro la diffusione del Covid nelle carceri va ridotto il numero di presenze attraverso provvedimenti. Pur tenendo fermo il criterio della complessiva sicurezza deve emergere la centralità della tutela della salute di ogni persona”. La richiesta al Governo arriva dal Garante nazionale delle persone private della libertà.

I provvedimenti che il Garante si attende dal Governo “dovranno confermare e ampliare quelli adottati a suo tempo, traendo insegnamento da quell’esperienza ed evitando così quegli aspetti che talvolta ne hanno reso la portata molto limitata”.

Occorre con fermezza “chiarire che la necessità di spazi è ineludibile e che, quindi, non ha senso far rientrare in carcere persone che vi trascorrono soltanto la notte o mantenere la detenzione di persone condannate a pene brevi”.

Occorre inoltre “riaffermare il principio di tutela della particolare vulnerabilità di persone anziane o affette da specifiche malattie che resta integro nel suo valore. Al di là di strillate opinioni espresse in qualche talk-show televisivo”. 

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