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ROMA – No. Dall’acqua di rubinetto non si può prendere il coronavirus. E no. Neanche dalle cuffiette.
Lo spiega l’Istituto Superiore di Sanità sul suo sito in una rubrica battezzata “Pillole anti panico” con notizie per chiarire i reali rischi e le paure non motivate sul coronavirus.
Qualche consiglio. Le correnti pratiche di depurazione sono efficaci nell’abbattimento del virus, dati i tempi di ritenzione e i fenomeni di diluizione che caratterizzano i trattamenti, uniti a condizioni ambientali che pregiudicano la vitalità dei virus (temperatura, luce solare, livelli di pH elevati); la fase finale di disinfezione consente inoltre di ottimizzare le condizioni di rimozione integrale dei virus prima che le acque depurate siano rilasciate in ambiente.
“Allo stato attuale – quindi – non risultano evidenze di trasmissione della malattia da SARS-CoV-2 a livello di sistemi fognari e trattamento delle acque reflue e non si hanno evidenze di infezione, né per il nuovo Coronavirus né per altri Coronavirus, nel personale esposto professionalmente a reflui, adottando gli ordinari dispositivi di protezione individuale e le correnti norme di sicurezza sui luoghi di lavoro”.
“Non aver paura di utilizzare il tuo telefono cellulare, gli auricolari o un microfono perché il virus può penetrare se entra direttamente in contatto con le mucose del naso, della bocca e degli occhi”.
Ma l’Iss consiglia sempre di disinfettare gli oggetti che si usano con un panno inumidito con prodotti a base di alcol, acqua ossigenata o candeggina (tenendo conto delle indicazioni fornite dal produttore). Queste sostanze sono efficaci contro il virus.
Fonte: Ansa.