Coronavirus, cosa riapre dal 14 aprile regione per regione: librerie, supermercati, negozi per bimbi…

ROMA – Cosa riapre e cosa cambia da martedì 14 aprile con il nuovo decreto del premier Giuseppe Conte per l’emergenza coronavirus? Questa la domanda a cui si tenta di rispondere in questi giorni, dato che ogni regione sta apportando modifiche al decreto del 10 aprile 2020.

Le misure restrittive sono state prolungate fino al prossimo 3 maggio, con alcune modifiche per gli orari dei supermercati, con le chiusure posticipate in modo da evitare code e assembramenti. Potranno riaprire poi le librerie, le cartolibrerie e i negozi che vendono prodotti per bambini e neonati.

Inoltre, si potranno rimettere in moto alcune attività produttive, anche se non considerate come essenziali, tra cui le aziende che commerciano in carta e cartone, computer, apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, elettrodomestici, elettronica di consumo audio e video. 

Riapertura anche per aziende di ferramenta, vernici, vetro piano e materiale elettrico e termoidraulico e quelle che commerciano al dettaglio combustibile per uso domestico e per riscaldamento, saponi, detersivi, prodotti per la lucidatura e affini, qualsiasi tipo di prodotto effettuato via internet, per televisione, per corrispondenza, radio, telefono e per mezzo di distributori automatici.

Non si può ancora parlare però di “fase 2” post coronavirus, dato che solo il parere del comitato tecnico scientifico potrebbe avviare dal 4 maggio altre riaperture stilando le regole e le misure da adottare dopo questo periodo di transizione per tenere a bada l’epidemia.

(Per leggere il testo del decreto del 10 aprile 2020 clicca qui.)

Coronavirus, le norme da seguire per riaprire

Il distanziamento, l’uso di guanti e mascherine, l’accesso scaglionato dei clienti, da regolare in base all’ampiezza dei locali, la disponibilità dei sistemi per la disinfezione delle mani sono le principali ‘norme’ imposte a chi intende riprendere l’attività assieme alla raccomandazione di lavarsi spesso le mani, evitare i contatti ravvicinati con chi soffre di infezioni, mantenere la distanza di un metro da un’altra persona, non toccarsi occhi, naso e bocca con le mani. Ma non tutte le regioni recepiranno i contenuti del dpcm del 10 aprile scorso.

Supermercati, dal 14 aprile nuovi orari anti-assembramenti

A partire da martedì 14 aprile cambiano gli orari dei supermercati, con la chiusura che viene posticipata per evitare assembramenti e code, ma non in tutte le regioni. Nel decreto del 10 aprile è previsto un “ampliamento delle fasce orarie” per gli esercizi commerciali e alcuni punti vendita nella provincia di Milano della catena Carrefour hanno già reso noti i nuovi orari: dalle 7.30 alle 22 dal lunedì al sabato, dalle 8.30 alle 15 la domenica. 

La Regione Lazio in una ordinanza invece conferma la chiusura degli esercizi commerciali alle 19 dal lunedì al sabato e alle 15 la domenica ancora fino al 3 maggio in una ordinanza emanata il 13 aprile.

Riaperture 14 aprile: librerie, cartolerie, negozi bimbi

‘In primis’ Lombardia e Piemonte, dove non sarà consentita la riapertura di librerie e cartolerie. Se ne riparlerà il 3 maggio. La vendita dei prodotti di cancelleria continuerà negli esercizi commerciali già autorizzati. Analogo discorso anche in Emilia Romagna dove sono state confermate le misure ulteriormente restrittive già in vigore in Emilia-Romagna e che sarebbero scadute oggi 13 aprile.

Comprese quelle relative alle province di Piacenza e Rimini, al capoluogo di Medicina e alla frazione di Ganzanigo, dove restano sospese le attività di commercio al dettaglio di carta, cartone e articoli di cartoleria, di libri, di vestiti per bambini e neonati. Sono state consentite invece silvicoltura e utilizzo aree forestali e cura e manutenzione del paesaggio, con esclusione delle attività di realizzazione, così come sancito dal Governo per tutto il territorio nazionale.

Librerie, rivendite di articoli di cartoleria e di abbigliamento per bambini e neonati sono invece di nuovo consentite nel resto del territorio regionale, alla pari del resto del Paese. Con l’avvicinarsi di due festività nazionali – 25 aprile e il primo maggio – nelle quali tutte le attività di vendita saranno chiuse (a eccezione di farmacie, parafarmacie, edicole e distributori di carburante), si è decisa in Emilia Romagna la riapertura dei supermercati la domenica, per evitare un’eccessiva affluenza negli altri giorni feriali.

Zaia annuncia “Lockdown soft” in Veneto

Di “lockdown più soft” ha parlato invece il governatore del Veneto, Luca Zaia, autore di una nuova ordinanza: “Domattina sappiamo che troveremo più auto in autostrada e più persone che vanno al lavoro, per cui abbiamo scritto quest’ordinanza pensando a un lockdown ridotto che però deve mettere in sicurezza anche chi ha spostamenti importanti”.

In Veneto, dunque, è stata confermata la chiusura degli esercizi commerciali come i supermarket la domenica e i giorni festivi e confermate anche le limitazioni nella gestione dei mercati a cielo aperto (perimetrati e con guanti e mascherina). “Negli spostamenti all’esterno da casa bisogna utilizzare mascherine e ogni altro dispositivo idoneo alla protezione, le uscite di casa devono essere esclusivamente individuali salvo esigenze di necessita’ e di tutela della salute, come accompagnamento di disabili o minori di 14 anni. E’ vietata l’uscita di casa con temperatura superiore ai 37,5 gradi”, ha precisato Zaia. 

Regione Campania: chiuse librerie e no cibo da asporto

In Campania non riaprono da martedì 14 librerie e cartolerie: il presidente della Regione Vincenzo De Luca si smarca dal Dpcm ricordando l’esigenza di non allentare le restrizioni in atto. Via libera limitato ai negozi di abbigliamento per bimbi, che potranno funzionare solo due mattine la settimana, il martedì e il venerdì, dalle 8 alle 14.

Non cambia lo stop alla produzione e alla consegna del cibo da asporto, bloccate qui da metà marzo, nonostante le pressanti richieste di pizzerie e pasticcerie. Per chi viola le norme sulle uscite da casa scatta in Campania, oltre la multa nazionale, anche la quarantena domiciliare per due settimane. Fermi anche i cantieri edili, a eccezione delle opere urgenti.

Regione Lazio, librerie dal 20 aprile. Supermercati chiusi alle 19

Riapertura delle librerie dal 20 aprile, per garantire le misure di sicurezza necessarie; chiusura delle attività commerciali il 25 aprile e il primo maggio; proroga fino al 3 maggio dell’attuale disciplina oraria dei negozi. Questi i punti salienti dell’ordinanza emanata oggi dalla Regione Lazio.

“Con l’ordinanza regionale – spiega l’assessore alle attività produttive Paolo Orneli – viene stabilito anzitutto che le librerie, la cui attività è stata di nuovo autorizzata dal Dpcm del 10 aprile scorso, potranno riaprire a partire da lunedì 20 aprile. Questo per dare il tempo agli esercenti di poter organizzare le misure di sicurezza previste dall’Allegato 5 del decreto, come ad esempio trovare soluzioni per garantire il distanziamento minimo tra le persone nell’accesso e nell’uscita dai locali e durante la loro permanenza, reperire dei guanti monouso da distribuire all’ingresso e favorire l’igienizzazione dei locali. Vogliamo che le librerie riaprano, ma questo deve avvenire nella sicurezza assoluta di lavoratori e clienti”.

“Oltre a questa disposizione sulle librerie – continua Orneli – l’ordinanza di oggi prevede anche la proroga fino al 3 maggio della disciplina oraria dei negozi stabilita il 17 marzo scorso, ossia dalle 8.30 alle 19.00 nei giorni feriali e dalle 8.30 alle 15.00 la domenica, per tutte le attività autorizzate a rimanere aperte (ricordo che dall’obbligo di rispettare questi orari sono esentati, come fino a oggi: farmacie, parafarmacie, edicole, tabaccai e aree di servizio).

Infine – conclude l’assessore – analogamente a quanto fatto per i giorni di Pasqua e Pasquetta, è stata disposta la chiusura degli esercizi commerciali, esclusi solo i centri agroalimentari all’ingrosso, per il 25 aprile e il 1 maggio”.

Moda, automotive e metallurgia: si valuta riapertura anticipata

Far ripartire alcune attività prima della fine del lockdown, magari già dalla prossima settimana, partendo da alcune filiere nelle quali il lavoro si può con più rapidità riorganizzare in sicurezza: è una delle ipotesi cui lavora il governo per preparare con ‘gradualità’ la fase 2. Tra le ‘candidate’ a riaprire i cancelli, secondo quanto apprende l’ANSA, ci sarebbero le filiere della moda, l’automotive e della metallurgia. Al momento si tratterebbe solo di ipotesi, da valutare anche con le parti sociali.

(Fonti: AGI e ANSA)

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