Coronavirus, in provincia di Cremona un'altra famiglia annientata: morti 4 fratelli Coronavirus, in provincia di Cremona un'altra famiglia annientata: morti 4 fratelli

Coronavirus, in provincia di Cremona un’altra famiglia annientata: morti 4 fratelli

CREMA  –  Un’altra famiglia distrutta dal coronavirus in Lombardia. E’ la famiglia Bigaroli: quattro fratelli uccisi dal Covid-19, una sola sorella sopravvissuta. 

Qui il coronavirus si è portato via nel giro di tre settimane Giovanni Battista, 80 anni, i gemelli Battista e Alberto, 75 anni, e Natale, 78 anni, i primi tre residenti a Cremosano, Natale a Crema.

Adesso della famiglia Bigaroli resta solo Agnese, la più anziana della famiglia, che abita a Trescore Cremasco, sopravvissuta anche ad una sorella, morta ancora piuttosto giovane anni fa. 

Una serie di lutti familiari che ha precedenti nella stessa provincia di Cremona. Perché sempre qui, a Trigolo, la famiglia Pedretti aveva visto morire quattro fratelli, tra cui due gemelli. Il primo ad andarsene, a metà marzo, era stato Francesco, 68 anni. Poi i gemelli Vittore e Giuseppe, 66 anni, infine Luigi, 58 anni e cinque figli. Resta Paola, la sorella che ha assistito a tutti i funerali guardandoli dal balcone di casa sua. 

Come spiega La Provincia di Cremona, tutti a Cremosano conoscevano i fratelli Bigaroli, nativi del posto e lavoratori instancabili ora in pensione: Giovanni Battista aveva lavorato alla Ferriera di Crema, Alberto e Battista erano stati dipendenti della Folonari, Natale era stato modellista meccanico in diverse ditte fra Milano ed il circondario.

“Una tragedia – il commento del sindaco di Cremosano, Raffaele Perrino – fra le peggiori da quando è scoppiata l’epidemia, che ci lascia sgomenti”.

Al Corriere della Sera, il direttore di Crema News, Pier Giorgio Ruggeri, ha aggiunto: “Ci arriva in queste settimane una quantità impressionante di necrologi. Se Cremona è una delle città più flagellate dal Covid, questi paesi vicino a Crema lo sono ancora di più. Forse è la spiegazione per cui raccontiamo, spesso, queste storie sconvolgenti”. (Fonti: La Provincia di Cremona, Il Corriere della Sera)

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