Coronavirus, Esercito per strada. Parla il militare: “Non abbiate paura, siamo con voi, non contro di voi”

Coronavirus. Esercito impiegato nell’emergenza italiana. Bisogna avere paura? Risponde uno di loro. Da quando è cominciata questa emergenza, in molti temono o auspicano l’intervento dell’Esercito su territorio nazionale.

Leggendo sulla rete, quello che balza subito all’occhio è che c’è molta confusione sull’argomento. Per fare un po’ di chiarezza, abbiamo chiesto a un militare di carriera il suo punto di vista sul momento storico e su un eventuale impiego delle Forze Armate in supporto alle Forze dell’Ordine italiane.

La nostra fonte ha preferito rimanere anonima per salvaguardare la sua famiglia e la sua privacy. Rispettiamo il suo volere e riportiamo semplicemente le risposte alle nostre domande che, si spera, possano fare un po’ di chiarezza sull’argomento.

Iniziamo con il chiederle nella sua veste di militare, come valuta questo momento?

La situazione attuale, con l’espandersi dell’epidemia, è indubbiamente di gravità non trascurabile a causa del sovraccarico delle strutture sanitarie dovuto al numero di ricoveri concentrati in un arco di tempo troppo breve. Purtroppo, e sovente, le ordinanze sono disattese da molti cittadini che le considerano esagerate e non le rispettano.

Ma vedo con piacere che questo trend sta cambiando: le persone sembrano aver finalmente capito la gravità della situazione e, quando non lo fanno per loro, almeno pensano ai familiari, magari quelli più anziani, che una loro imprudenza potrebbero pagarla cara.

Che esperienze ha avuto di interventi paragonabili a quelli che, presto, le verranno richiesti sul suolo italiano?

Ho esperienze sia in campo internazionale, in operazioni in area balcanica e in Asia, sia sul territorio nazionale, in supporto alle forze dell’ordine in servizi di pattugliamento e di vigilanza di obiettivi sensibili, anche in comando di minori unità.

In molti guardano con paura a un intervento militare su suolo italiano. Hanno ragione?

No, assolutamente e senza nessun dubbio. Le Forze Armate italiane sono al servizio della Nazione e dei cittadini della Repubblica, e a partire dai propri vertici sono di provata fedeltà alle istituzioni repubblicane e alla democrazia.

Le Forze Armate intervengono laddove c’è bisogno, da sempre, in silenzio e con senso del dovere e sono al servizio dei cittadini del nostro Stato, non contro di loro, e lo saranno sempre, fedeli alla Repubblica e al Capo dello Stato.

Come possiamo aiutare a fare chiarezza sul ruolo dell’Esercito che lavora fianco a fianco delle forze dell’ordine?

Il ruolo delle Forze Armate, e quindi anche dell’Esercito, in questi casi – è così in ogni operazione sul territorio nazionale a partire dal 1993 – è finalizzato a supportare le forze dell’Ordine non di sostituirle. I militari impiegati in quei particolari servizi, quali pubblici ufficiali, sono investiti dal Governo della qualifica di Agenti di Pubblica Sicurezza, non di Agenti di Polizia Giudiziaria.

Operano a stretto contatto con le forze di polizia e tutto ciò che concerne dotazioni e regole di ingaggio è deciso dalla prefettura competente per territorio. Nella vigilanza di obiettivi sensibili, in molti casi, liberano la forza pubblica di un compito oneroso e permettono a quel personale di essere impiegato nei suoi compiti più peculiari, vale a dire prevenzione e soppressione dei reati.

Data la sua esperienza sul campo, nel caso di un intervento, ci può spiegare come avverrà il dispiego delle forze sul nostro territorio e cosa ci dobbiamo aspettare?

Non è semplice rispondere a una domanda simile, perché le Forze Armate sono impiegate in questi servizi secondo quanto deciso dal governo e sotto la supervisione dei Prefetti, come ho già detto. L’Esercito ha oltre 7.000 uomini sul campo, nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure” da ormai 12 anni, senza soluzione di continuità.

Non credo vi saranno grossi cambiamenti. C’è da aggiungere che, nell’ambito dell’emergenza Covid-19, l’Esercito è già impegnato con personale sanitario, personale specializzato, mezzi di trasporto e ospedali da campo. È quindi già in prima linea, sia nei compiti di sorveglianza che in quelli più peculiari che riguardano un’emergenza sanitaria di questa portata.

Un’ultima domanda: perché ha scelto la carriera militare?

Da bambini le uniformi affascinano, ci si appassiona in fretta, fino a divenire il sogno di una vita. Da adulti, al di là di ogni retorica, diventa invece più importante, rispetto all’attrazione di mostrine, sciabole e onori, la convinzione che si serva il proprio Paese non per gloria, ma per intima convinzione che il giuramento prestato di difendere la patria e salvaguardare le libere istituzioni sia rendere un servizio inestimabile per assicurare ai propri concittadini pace e prosperità, anche nei momenti più difficili per la Nazione.

Cosa risponde a coloro che guardano con molta diffidenza alle forze armate?

Non guardateci come a un’entità astratta e lontana da voi, perché le Forze Armate sono composte di persone come voi: siamo cittadini di questa Nazione e vogliamo, come voi, il bene di questa Nazione. La frase del nostro inno “siam pronti alla morte” non la prendiamo alla leggera. Abbiamo preso l’impegno di difendere il nostro paese a costo delle nostre stesse vite.

Oggi più che mai dobbiamo renderci tutti partecipi del rispetto delle disposizioni, perché un’emergenza come questa esige la collaborazione di tutti noi. Noi esistiamo per difendere e salvaguardare. Siamo con voi, non contro di voi. Anzi, siamo proprio voi. Facciamo in modo di essere tutti insieme.

Gestione cookie