ROMA – Borrelli ha la febbre e così la Protezione Civile ha deciso di annullare, fino a data da destinarsi, la conferenza stampa con il consueto bollettino delle 18. L’aggiornamento dei dati con morti e contagiati da coronavirus verrà fatto con un comunicato stampa che verrà diffuso alle 18.
Il capo della Protezione Civile Angelo Borrelli ha infatti accusato mercoledì mattina sintomi febbrili mentre era in corso il comitato operativo. Al commissario è stato fatto un nuovo tampone per il coronavirus dopo quello negativo di qualche giorno fa e si attende l’esito dell’esame. Intanto, la conferenza stampa prevista per le 18 è stata annullata.
Borrelli dopo aver accusato i sintomi febbrili ha lasciato immediatamente la sede del Dipartimento in via Vitorchiano. “A causa di questa lieve indisposizione – si legge nella nota della Protezione Civile – a partire da oggi e fino a data da destinarsi la quotidiana conferenza stampa sull’emergenza Coronavirus delle ore 18 è sospesa”.
Il Dipartimento “continuerà a garantire la massima operatività e, anche per il tramite dell’Ufficio Stampa, a diffondere le informazioni disponibili sull’emergenza in atto”. L’aggiornamento dei dati verrà fatto con un comunicato stampa che verrà diffuso alle 18.
Ol Pd vuole far fuori Borrelli dalla Protezione Civile?
Il Pd vuole far fuori Borrelli da capo della Protezione Civile? Diversi indizi ci sono. Come scrive Paolo Molinari per l’Agi, c’è il duro attacco di Stefano Vaccari contro Borrelli colpevole, a detta del responsabile dell’organizzazione del Pd, di parlare troppo mentre ”in emergenza chi è a capo della catena di comando deve fare e parlare il meno possibile”.
C’è il passo in avanti di Goffredo Bettini, fra i dirigenti dem più ascoltati da Nicola Zingaretti, che chiede “un tavolo di lavoro permanente che contribuisca a dirigere le operazioni da compiere, la cui responsabilità resta a capo degli organismi istituzionali preposti”.
A pesare, viene riferito, sarebbero state le polemiche degli ultimi giorni, ma soprattutto l’intervista rilasciata oggi dal capo della Protezione Civile. Una intervista intempestiva, viene spiegato, soprattutto se si “danno i numeri”, cioè se alle cifre ufficiali se ne sostituiscono altre: non 63 mila contagiati in Italia, ma 600 mila. Un numero impressionante ma – viene osservato da una autorevole fonte del Pd – “difficilmente verificabile”. (Fonti Agi e Ansa).