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Coronavirus, Gattinoni (Politecnico di Milano): “In terapia intensiva si sceglie in base all’età. Chi dice il contrario mente”

ROMA – Intervistato dalla Stampa, Luciano Gattinoni, 75 anni, medico rianimatore di fama internazionale, ex direttore scientifico del Policlinico di Milano e presidente della Società mondiale di Terapia intensiva, spiega:

“Se è vero che in terapia intensiva si sceglie in base all’età? Chi dice il contrario mente, ma è naturale con poco tempo e molto afflusso. Si valuta la probabilità che un paziente anziano possa sopravvivere a due settimane di intubazione. Ho sempre insegnato a provare per tutti un trattamento intensivo per 24 ore, ma ora non si riesce”.

“Che idea mi sono fatto del coronavirus? È un microrganismo che nella maggioranza dei casi non fa danni, ma in alcuni si attacca ai polmoni e diventa letale. In Germania ho visto dei pazienti e molti me li hanno sottoposti dall’Italia. La malattia si presenta in modi diversi e porta a una grave carenza di ossigeno”.

In quali casi si muore con o per il coronavirus?

“La domanda da fare è: quante vittime ci sarebbero senza l’ epidemia? Gli oltre 8mila morti italiani sono dovuti al coronavirus”.

Come mai così tanti?

“Pur avendo fra le prime sanità al mondo, si è intasato il sistema e non si è potuto curarli al meglio per mancanza di posti e di personale. I veri numeri da sapere sono i pazienti ricoverati, i morti in ospedale e quelli in terapia intensiva”.

È vero che i giovani se la cavano?

“Un fisico anziano reagisce peggio alla malattia e alle cure. Il mistero è perché da un solo virus ci siano casi con sintomi diversi”.

Fonte: La Stampa.

 

 

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