Coronavirus glossario: le parole che abbiamo imparato a conoscere con l’epidemia

ROMA – Epidemia, pandemia, quarantena, focolaio… Sono tutti termini che purtroppo nelle ultime settimane sono entrate a far parte del nostro vocabolario quotidiano. Tra televisione, giornali, social, ma anche telefonate e messaggi, non facciamo altro che parlare del coronavirus e tutto il glossario che ne consegue. Ma quali sono le corrette definizioni?

Abbiamo provato a stilare una sorta di glossario del virus.

Asintomatico. Chi non presenta sintomi specifici relativi ad una particolare o generica malattia.

Assembramento. Raggruppamento di persone con intenzioni ostili, sospette o sconosciute. Nel caso del virus, raggruppamento generico di varie persone.

Coronabond. Sono un (ancora ipotetico) meccanismo solidale di distribuzione dei debiti tra gli Stati dell’eurozona, attraverso la creazione di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi stessi. Uno Stato membro chiede soldi in prestito per poter finanziare le proprie opere di intervento e il debito viene spartito tra tutti gli Stati membri. 

DPI. Con il termine dispositivi di protezione individuale si intendono i prodotti che hanno la funzione di salvaguardare la persona che l’indossi o comunque li porti con sé, da rischi per la salute e la sicurezza.

Droplet. Letteralmente, il termine significa ‘gocciolina’ in inglese, ma, per estensione, viene usato per indicare la distanza minima necessaria per impedire che le “goccioline di saliva” non arrivino ad altre persone starnutendo, tossendo o semplicemente parlando.

Epidemia. Diffusione rapida, in una zona più o meno vasta, di una malattia contagiosa (tifo, colera, influenza, ecc.); se trattasi di malattia contagiosa per gli animali è detta epizoozia, se per le piante epifitia.

Focolaio. Termine impiegato per indicare il centro principale di un processo morboso, da cui hanno origine le eventuali diffusioni della malattia.

Incubazione. L’incubazione è quel periodo di tempo che intercorre tra l’esposizione ad un agente infettivo, ad esempio tramite l’assunzione dei cibi infetti, e il manifestarsi dei sintomi della malattia.

Lockdown. Protocollo di emergenza che impedisce alle persone di lasciare un’area circoscritta.

Mascherine Ffp3. Le mascherine consigliate dal ministero e dall’Iss per chi costretto a uscire di casa per motivi essenziali.

Pandemia. Epidemia ma con tendenza a diffondersi rapidamente attraverso vastissimi territori o continenti.

Paziente zero. E’ il primo paziente individuato nel campione della popolazione di un’indagine epidemiologica. A volte l’espressione è usata per riferirsi al paziente al centro dell’indagine epidemiologica, piuttosto che al primo paziente. 

Quarantena. Segregazione, in origine di quaranta giorni, prescritta per malati affetti da malattie contagiose. Poi termine generico utilizzato per isolamento, segregazione di persone o animali per motivi sanitari, indipendentemente dal numero dei giorni.

Smart Working. Il lavoro agile o smart working è stato definito nell’ordinamento italiano come “una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa”.

Tampone. Il test attraverso cui viene identificata la presenza del virus nel nostro corpo.

Terapia intensiva. Reparto ospedaliero dove vengono garantite cure intense a pazienti con particolari stati di salute di media o alta gravità, quali ad esempio il supporto delle funzioni vitali.

Zona rossa. Un’area soggetta ad un alto rischio di carattere ambientale, virale, sociale o d’altro genere. 

 

 

 

 

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