45 morti e 1.772 nuovi casi: questi i numeri del bollettino di oggi, lunedì 27 settembre, sulla sulla situazione della pandemia da coronavirus in Italia.
Articolo aggiornato alle 17:12
Tasso di positività all’1,4%
Sono 124.077 i tamponi molecolari e antigenici per il Covid effettuati nelle ultime 24 ore in Italia, secondo i dati del ministero della Salute. Domenica erano stati 276.221. Il tasso di positività è dell’1,4 %, in aumento rispetto al dato di domenica.
Aumentano le terapie intensive
Sono 488 i pazienti ricoverati in terapia intensiva, in aumento di 5 rispetto a domenica nel saldo tra entrate e uscite. Gli ingressi giornalieri, secondo i dati del ministero della Salute, sono 29 (ieri erano 22). I ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 3.487 (domenica 3.435), ovvero 52 più di domenica.
I numeri totali
Dall’inizio della pandemia i casi sono 4.662.087, i morti 130.742. I dimessi e i guariti sono invece 4.430.265, con un incremento di 2.892 rispetto a domenica, mentre gli attualmente positivi sono 101.080, con un calo di 1.164 casi nelle ultime 24 ore.
Pregliasco: “Con l’arrivo del freddo temo 10mila contagi al giorno già da ottobre”
“Temo altri colpi di coda del virus Sars-CoV-2, prepariamoci a come organizzare e gestire uno scenario in cui aumentano i contagi: c’è la variante Delta, ci sono gli sbalzi termici e si tornerà a lavorare in presenza”. Lo ha detto a Rai Radio 1, ospite di Un Giorno da Pecora, il virologo dell’Università di Milano Fabrizio Pregliasco.
Le parole del virologo
I contagi potrebbero risalire “credo già da ottobre, quando farà più freddo” e “si potrebbe tornare ai 10mila contagi al giorno, anche se non si possono fare previsioni precise in questo senso”. L’auspicio dell’esperto è che “non ci siano nuovi ‘colori’ per le regioni e non credo – ha aggiunto – ci saranno problemi negli ospedali”. D’altra parte “ci si può contagiare anche da vaccinati con la mascherina anche se le possibilità sono molto più basse”.
Terza dose
Rispetto poi alla terza dose di vaccino anti-Covid per i medici, “la terza dose, se va fatta per noi medici, va fatta per tutti, al di là – sottolinea – dei reparti più o meno a rischio dove si lavora”. Una battuta, infine, sulla possibilità o meno di indossare le mascherine anche allo stadio: “Vanno indossate, altrimenti si rischia di più. Oppure – ha concluso Pregliasco – se si sta senza mascherina non si dovrebbe urlare o abbracciarsi dopo i gol”.