ROMA – La maggiore concentrazione dei casi di coronavirus “si ha nelle Rsa, in famiglia e al lavoro“.
Lo ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, durante una conferenza stampa all’Istituto sull’andamento epidemiologico del Covid-19.
Secondo lo studio preliminare sulle fonti di infezione condotto dall’Iss, su circa 4500 casi notificati tra l’1 e il 23 aprile, il 44,1% delle infezioni si è verificato in una Rsa, il 24,7% in ambito familiare, il 10,8% in ospedale o ambulatorio e il 4,2% sul luogo di lavoro.
Capitolo indice di contagio.
“L’indice di contagio in Italia è tra 0,2 e 0,7 ma ci vuole poco a tornare sopra la ‘soglia’”.
Il prossimo scenario, dice Brusaferro, “è tenere l’indice di contagio R con zero sotto il valore 1: se dovesse invece risalire sopra l’1 ci sarebbe una ricrescita della curva, con nuovi grandi numeri per le terapie intensive e decessi”.
Strumenti fondamentali sono quindi, ha rilevato, “l’individuazione ed il monitoraggio tempestivo dei casi”.
“Arrivare ad un indice di contagio pari a zero – ha affermato Brusaferro – non è per ora verosimile, è uno scenario nel tempo.
E’ invece verosimile mantenere tale indice sotto l’1, cosa che ci consentirà di avere meno casi con la possibilità di garantire la risposta ospedaliera”. (Fonte: Ansa).