Coronavirus in Italia, record di tamponi e calo dei ricoveri. Brusaferro (Iss): “Trend discendente”

ROMA – Torna a crescere il numero di positivi al coronavirus in Italia, con 3786 contagiati al 16 aprile: un dato che sale anche per via del numero record di tamponi, ma calano ancora i ricoverati in terapia intensiva. Questo il bollettino sul coronavirus in Italia del 16 aprile rilasciato dalla Protezione civile. 

Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di Sanità, parla di “trend discendente” e spiega: “​Come stiamo vedendo ormai da alcuni giorni siamo in un trend discendente, con le curve dei contagiati, ricoverati e deceduti che hanno come sappiamo uno sfalsamento temporale”.

Coronavirus in Italia, bollettino del 16 aprile

I casi totali di positivi al coronavirus sono saliti a 168.941, con un aumento di 3.786 unità in 24 ore, molto più delle 2.667 di ieri. A pesare però è proprio il numero di tamponi, 60.999 in un giorno, record assoluto (ieri erano stati 43.700 circa, due giorni fa 26.700).

Il numero dei decessi si conferma in leggero calo, 525 (erano stati 578 ieri), portando il totale a ​22.170. Sale il numero dei guariti, 2.072 in un giorno, molto vicino al record (ieri erano stati appena 962). Il totale dei guariti supera così quota 40mila: sono ​40.164 in tutto.

Le persone attualmente positive salgono di 1.189 unità (erano 1.127 ieri) portando il totale a ​106.607. Il dato più significativo però, come detto, è sui ricoveri: quelli in regime ordinario sono calati di 750 unità, la riduzione nettamente più decisa da inizio epidemia (ieri -368), e scendono quindi a 26.893.

Nelle terapie intensive invece si liberano altri 143 posti letto (ieri 107), scendendo a 2.936. Il 3 aprile, nemmeno due settimane fa, erano 4.068. Infine, sale a 76.778 il totale dei pazienti in isolamento domiciliare.         

Brusaferro (Iss): “Immunità di gregge è ancora lontana”

Il presidente dell’Iss durante la conferenza stampa della Protezione civile, ha dichiarato: “Al momento c’è uno studio di sieroprevalenza per indagare quante persone sono venute a contatto col virus e capire qual è la circolazione. Ci sono stime variabili da regione a regione ma in generale il 90% delle persone in Italia non è venuto a contatto col virus”.

Brusaferro ha aggiunto: “Questo vuol dire che una larghissima parte della popolazione è ancora suscettibile. Per avere l’immunità di gregge bisognerebbe avere circa l’80% di persone venute a contatto col virus, dunque il target è molto lontano. Quindi non c’è un golden standard”.

Per poter riaprire, spiega ancora il presidente dell’Iss, bisogna attendere che R0 sia sotto l’1%: “Ogni decisione sulla riduzione delle misure di contenimento e su eventuali riaperture devono tenere conto del faro guida e cioè che l’ ‘R con zero’ rimanga sotto l’1%, perché altrimenti avremo una ripartenza della curva epidemica”.  

Per Brusafero, servono dunque un “mix di misure che consentano di lasciarne attive alcune e di toglierne altre un mix di provvedimenti che vanno dal monitoraggio stretto alla capacità di tracciare velocemente le persone positive”.

Coronavirus in Italia, dati regione per regione

Dai dati della Protezione civile nel bollettino del coronavirus in Italia del 16 aprile emerge che sono 33.090 i malati in Lombardia (169 in più rispetto a ieri), 13.663 in Emilia-Romagna (+86), 13.783 in Piemonte (+588), 10.800 in Veneto (+11), 6.613 in Toscana (+196), 3.437 in Liguria (-27), 3.124 nelle Marche (+27), 4.144 nel Lazio (+97), 3.118 in Campania (+31), 2.087 a Trento (-17), 2.625 in Puglia (+52), 1.330 in Friuli Venezia Giulia (-64), 2.108 in Sicilia (+27), 1.850 in Abruzzo (+40), 1.593 nella provincia di Bolzano (+17), 536 in Umbria (-46), 865 in Sardegna (-5), 847 in Calabria (+28), 518 in Valle d’Aosta (-30), 273 in Basilicata (+12), 203 in Molise (-3).

Quanto alle vittime, se ne registrano 11.608 in Lombardia (+231), 2.843 in Emilia-Romagna (+55), 2.094 in Piemonte (+79), 981 in Veneto (+41), 585 in Toscana (+29), 828 in Liguria (+21), 764 nelle Marche (+18), 316 nel Lazio (+5), 286 in Campania (+8), 322 nella provincia di Trento (+4), 299 in Puglia (+11), 217 in Friuli Venezia Giulia (+5), 187 in Sicilia (+6), 243 in Abruzzo (+3), 225 nella provincia di Bolzano (+2), 55 in Umbria (+1), 85 in Sardegna (+2), 72 in Calabria (+1), 122 in Valle d’Aosta (+1), 22 in Basilicata (+1), 16 in Molise (+1). (Fonti: ANSA, AGI)

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