ROMA – I casi di coronavirus un Italia all’11 marzo sono arrivati a 12.462. I malati sono 2.076 in più rispetto al 10 marzo, mentre il numero dei morti è aumentato in 24 ore di 196 decessi. I guariti da ieri invece sono 41.
Dai numeri emerge un aumento di contagi e vittime, ma durante la conferenza stampa della Protezione Civile il commissario per l’emergenza Angelo Borrelli spiega: “Oggi abbiamo anche i dati completi della Lombardia, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi”. Intanto l’Organizzazione mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di pandemia.
I malati di coronavirus in Italia sono 10.590, cioè 2.076 in più di ieri, mentre il numero complessivo dei contagiati che comprende sia le vittime che i guariti ha raggiunto i 12.462.
Le vittime sono complessivamente 827: rispetto al 10 marzo sono 196 in più. Il 2% delle vittime ha un’età compresa tra i 50 e i 60 anni, mentre il resto è nelle classi di età più avanzate. Di questi oltre il 78% aveva patologie pregresse.
Sono invece 1.045 le persone guarite dopo aver contratto il virus, 41 in più di ieri.
Superati i mille malati in terapia intensiva: sono 1.028, 151 in più rispetto a ieri. Dei 10.590 malati complessivi, 5.838 sono poi ricoverati con sintomi e 3.724 sono quelli in isolamento domiciliare.
Tra i malati di coronavirus in più conteggiati l’11 marzo, circa 600 sono persone della Lombardia di cui ieri non erano disponibili i dati. Ieri l’aumento dei malati era stato di 529 (pari al 6,6% sul giorno precedente), mentre oggi l’aumento è di 2.076 contagiati che complessivamente porta un incremento del 24,3% sulle 24 ore.
Borrelli ha spiegato: “Avevamo detto che i dati della Lombardia erano parziali e oggi abbiamo numeri che fanno sì che i dati possano apparire come un numero elevato, ma in realtà la crescita odierna è nel trend dei giorni scorsi”.
Parlando delle mascherine, Borrelli ha detto: “Sull’uso delle mascherine chirurgiche in luogo di lavoro: il Comitato scientifico raccomanda di rispettare rigorosamente la distanze di un metro come principale criterio di contenimento del virus. In assenza della possibilità di mantenere la distanza è raccomandato l’uso delle mascherine”.
(Fonte ANSA)