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Coronavirus, italiana bloccata in India: “Non ci fanno partire”

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Coronavirus, italiana bloccata in India: “Non ci fanno partire” (foto d’archivio Ansa)

ROMA – “Bloccati a Delhi. Non ci fanno partire per l’Oman, dove avevamo stop over, perché abbiamo il passaporto italiano”.

Queste le parole di Filomena Campus, una cittadina italiana residente a Londra che è stata bloccata in India.

“Inutile spiegare che viviamo a Londra da anni – spiega la donna – Il passaporto italiano non è più accettato. Punto. Non cambiano o rimborsano i voli, dobbiamo arrangiarci e tornare a Londra a nostre spese”.

“Il trattamento di Oman Air è stato orribile – continua – li sconsiglio vivamente. Ci hanno lasciato a piedi senza spiegazioni, senza un bicchiere d’acqua, cancellando biglietti pagati cari senza porsi alcun problema. Inaccettabile e vergognoso. Get me out of here!”.

I ventuno turisti italiani in quarantena in India.

Quindici dei ventuno lodigiani in quarantena da ieri, martedì 3 marzo, in una struttura militare a Delhi sono risultati positivi al test del COVINd-19.

A dirlo all’agenzia di stampa France Presse una fonte che però ha voluto mantenere l’anonimato. Ora non resta che attendere qualche conferma ufficiale sulla situazione. Conferme, soprattutto, sulle condizioni degli italiani. Il gruppo di turisti era in viaggio in India dalla fine di febbraio, assieme ai due coniugi già risultati affetti dal virus e ricoverati in isolamento due giorni fa a Jaipur.

“Venerdì – hanno raccontato all’Ansa dall’agenzia di viaggi – una persona ha accusato i sintomi, come tosse, ed è stato ricoverato prima in una clinica privata e poi il giorno dopo in un ospedale statale di Jaipur assieme alla moglie. Il primo tampone è risultato negativo al coronavirus, il secondo oggi è risultato positivo”.

L’ambasciata d’Italia a New Delhi, in stretto raccordo con l’Unità di Crisi della Farnesina, recitano le fonti dalla Farnesina, seguono come naturale con la massima attenzione la situazione dei connazionali posti in isolamento sanitario in India, ed è in contatto con gli interessati e le autorità locali per fornire ogni possibile assistenza. 

Fonte: Facebook, Leggo, Ansa.

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