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Coronavirus, in Liguria positivo il direttore del 118

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Coronavirus, in Liguria positivo il direttore del 118 (foto Ansa)

ROMA –  In isolamento perché positivo al test per il coronavirus anche il direttore del 118 Liguria Francesco Bermano. “Sono sintomatico, ho avuto tosse e febbre e per prudenza prima di spargere il virus ho fatto un tampone e sono risultato positivo – ha raccontato Bermano al Tgr Liguria -. Mi sento come se avessi l’influenza. Questo virus è molto democratico, perché sta colpendo un po’ tutti. Io non ho avuto contatti né con il Piemonte né con la Lombardia, quindi bisogna ragionare che oggi riguarda un po’ tutti e tutti dobbiamo mettere in atto tutte le possibilità di prevenzione”. 

Coronavirus, Toti: “Serve un piano investimenti”

Ci sono due emergenze, una da “affrontare immediatamente, con direttive chiare e uguali per tutti, ed è quella sanitaria”, l’ altra è “quella economica, che oltre agli aiuti immediati richiederà un grande piano di investimenti pubblici, sul modello del Ponte di Genova”.

Lo dice in un’intervista al Corriere della Sera Giovanni Toti, governatore della Liguria.

“È indispensabile spiegare ai cittadini, con messaggi univoci e non confusi, che non si possono affollare le seconde case arrivando dalle regioni dell’ area “arancione” come sta accadendo qui – spiega -. Non si può vivere questa fase di emergenza come se si fosse in vacanza e riversarsi sulle spiagge, godersi il sole, riempire i locali”.

La Liguria “ha un sistema sanitario tarato su una popolazione di un milione e seicentomila persone, non duecentomila in più. Non potremmo curare assieme al meglio chi qui arriva e chi risiede”. Chi è qui e arriva dalle zone rosse “deve stare in quarantena il tempo necessario”. Dal governo, aggiunge Toti “sono arrivati messaggi contraddittori e scelte comunicative confuse. Non è il momento di fare polemiche e non le facciamo”, ma da una parte si fanno tante riunioni, dall’altra si assiste a fughe di migliaia di persone nella notte, “diamo un’ idea abbastanza schizofrenica del Paese”.

Adesso “servono ammortizzatori sociali per tutti i lavoratori dei settori colpiti, serve la sospensione di oneri e tributi, serve liquidità immediata per le aziende che annaspano. Poi servirà un gigantesco piano di investimenti pubblici, quello che tanti chiamano il modello del Ponte di Genova. Nella leale collaborazione istituzionale, “si dovranno dare poteri pari a quelli dei commissari straordinari ai presidenti delle Regioni e ai sindaci”.

Fonte: Il Corriere della Sera, Ansa.

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