Coronavirus fa litigare i preti a Cassano d'Adda. Don Giacomo: "I miei colleghi non rispettano il divieto di messa" Coronavirus fa litigare i preti a Cassano d'Adda. Don Giacomo: "I miei colleghi non rispettano il divieto di messa"

Coronavirus fa litigare i preti a Cassano d’Adda. Don Giacomo: “I colleghi non rispettano il divieto di messa”

Coronavirus fa litigare i preti a Cassano d'Adda. Don Giacomo: "I miei colleghi non rispettano il divieto di messa"
Coronavirus i preti a Cassano d’Adda litigano sul divieto di messa (Foto Ansa)

MILANO – Il coronavirus fa litigare anche i preti. Accade a Cassano d’Adda, alle porte di Milano, dove Don Giacomo Pezzuto, parroco della frazione di Groppello, denuncia il mancato rispetto del divieto di officiare messa nelle altre chiese della città. 

Il sacerdote, che in ossequio alle regole si è messo a trasmettere in streaming il rosario del mattino e le messe, punta il dito contro i colleghi delle altre tre parrocchie di Cassano d’Adda (Cristo Risorto, Annunciazione e San Zeno), dove le funzioni religiose sono state celebrate sia in settimana che domenica scorsa, nonostante le ordinanze della Regione Lombardia e successivamente del sindaco di Cassano. 

“Non è serio – dice don Giacomo al Giorno – Una volta i preti erano esemplari, oggi neanche il rispetto per la salute della loro gente. La situazione è di emergenza per tutti, a quanto pare, però, non tutti rispettano i protocolli imposti dalla Regione e dai Vescovi”.

In realtà le parrocchie, seppure situate nello stesso comune, rispondono a Diocesi diverse: Cristo Risorto, Annunciazione e San Zeno fanno riferimento a quella di Cremona mentre Groppello dipende dalla Curia di Milano. Ma don Giacomo non ammette equivoci: “C’è un divieto per le funzioni religiose in chiesa disposto dalla Regione, dal sindaco e anche dal Vescovo. Direi quindi che non si può fare finta di nulla, il rispetto è dovuto”.

“Non ho certo convocato i fedeli in chiesa appositamente per contraddire l’ordinanza”, si è difeso dal canto suo monsignor Giansante Fusar Imperatore, parroco dell’Immacolata e di San Zeno. “Il mio criterio – ha spiegato – è quello che le messe sono sospese, ho dato infatti indicazioni in tal senso. Tuttavia, io celebro sull’altare la mia messa personale e non lo faccio a porte chiuse. Se qualcuno, quindi, per le sue preghiere personali entra in chiesa in quel momento, non si può di certo cacciarlo via”.

Fonte: Il Giorno

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