Coronavirus: in Lombardia contagi in calo, ma 458 morti in un giorno Coronavirus: in Lombardia contagi in calo, ma 458 morti in un giorno

Coronavirus: in Lombardia contagi in calo, ma 458 morti in un giorno

MILANO  –  Continuano a diminuire i contagi di coronavirus in Lombardia: secondo il bollettino della Regione del 30 marzo i positivi sono 42.161, con un aumento di 1.154 rispetto a ieri, quando erano stati registrati 1592 casi in più.

Rimane alto il numero dei decessi, con 458 vittime in più, che portano il totale a 6.818. I ricoveri non in terapia intensiva sono 1.1815, con una crescita di 202, mentre sono solo due i nuovi ricoveri in terapia intensiva. Calano anche i nuovi contagiati a Milano: ieri erano stati 247, oggi sono 154, per un totale di 8676 positivi in tutta la provincia. 

Durante la conferenza stampa, l’assessore al Welfare, Giulio Gallera, ha spiegato che è stata approvata oggi in Giunta la delibera sulle degenze di sorveglianza. Queste aree ospedaliere o alberghiere ospiteranno le persone dimesse dagli ospedali ma non ancora negativizzate. “Contiamo di attivare 3mila posti letto” ha spiegato Gallera.

Saranno poi attivate delle unità speciali di continuità assistenziale che visiteranno i malati a casa e ne valuteranno le condizioni anche per capire se collocarli in degenze di sorveglianza come l’hotel Michelangelo a Milano, dove oggi sono arrivati i primi 30 ospiti. 

“Non ci fermiamo da nessun punto di vista – ha detto Gallera – , i dati vanno meglio ma il nostro lavoro continua incessante. Fino al 27 febbraio avevamo 724 posti in terapia intensiva, oggi siamo a 1650 posti. E’ uno sforzo titanico ma anche questo non è ancora sufficiente”.

“Non ci siamo mai voluti arrendere di fronte alla cavalcata di questo virus, abbiamo anche provato a costruire qualcosa che sembrava un sogno, qualcosa di inarrivabile, cioè un ospedale all’interno della Fiera” e da “tra domenica e lunedì inizieremo ad accogliere i primi pazienti e sposteremo ancora più in là la linea di difesa della Regione Lombardia”.  

Gallera ha anche annunciato che è partita la prima attività di valutazione, un progetto scientifico su 100 diversi tipologie di test per determinare la presenza di anticorpi. “Si parla molto dei test virologici – ha detto Gallera – i primi che abbiamo, fatti a Pavia con i kit delle prime società, ci hanno dato un un risultato non soddisfacente: su 10 pazienti ricoverati, per 8 il risultato è stato negativo perché non avevano ancora sviluppato gli anticorpi. Tuttavia questo è un tema che va affrontato, soprattutto in tema di reagenti che a livello nazionale non si riescono a trovare”, ha aggiunto Gallera, spiegando che anche nelle altre regioni la potenzialità per fare molti più test c’è ma mancano i reagenti.

Così, ha spiegato l’assessore lombardo “è partita la prima attività di valutazione, un progetto scientifico su 100 diversi tipologie di test per determinare la presenza di anticorpi, con una condivisione nazionale perche sia l’Iss sia il ministero della Sanità hanno apprezzato questo progetto della Lombardia. Li valuteremo tutti e 100 per verificare se qualcuno di questi eviti che di fronte a 10 malati, 8 risultino negativi, per la dinamica dell’insorgenza degli anticorpi. Questo per poter mettere a disposizione dei cittadini una possibilità di valutazione molto ampia”.

Fonte: Ansa, Agenzia Vista /Alexander Jakhnagiev

 

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