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Coronavirus, in Lombardia record di nuovi positivi: oltre 4mila. Riapre l’ospedale in Fiera

Record di nuovi positivi al coronavirus in Lombardia, e così riaprono gli ospedali della Fiera di Milano e Bergamo

Record di casi positivi al coronavirus in Lombardia: sono oltre 4mila, a fronte di circa 36mila tamponi eseguiti. E così riaprono gli ospedali della Fiera di Milano e Bergamo. 

Sono numeri record per la regione che portano il rapporto tamponi/positivi al coronavirus in Lombardia circa all’11%, in aumento rispetto al 9,3% di ieri.

Dei nuovi positivi circa 300 sono ricoverati in reparti Covid e un decina in più sono i pazienti in terapia intensiva.

Il precedente record di casi positivi era del 21 marzo scorso con 3.251 positivi ma un numero di tamponi molto più contenuto.  

Secondo quanto riferisce l’Ansa i nuovi positivi sono 4.126, secondo dati ancora non ufficiali. Sono dunque raddoppiati rispetto ad ieri quando erano 2023.

Quasi il doppio anche quelli di Milano e provincia: oggi sono 1.858 a fronte dei 1.054 di ieri. La crescita del rapporto tamponi/positivi è invece inferiore al 2% per effetto del record di esami eseguiti.

Coronavirus, casi in crescita a Milano e Monza

Sono in forte crescita i contagi a Milano e nella provincia di Monza e Brianza. Qui i casi sono passati dai 123 di ieri ai 671 di oggi.

Dei 4.125 nuovi positivi in Lombardia, con 36.416 tamponi effettuati, quasi la metà arriva dalla città metropolitana di Milano, dove ci sono 1.858 casi, di cui 753 a Milano città.

Sono 20 i decessi per un totale di 17.123 morti in regione dall’inizio della pandemia. In forte crescita i ricoveri non in terapia intensiva (+253, per un totale di 1.521), in aumento anche quelli in terapia intensiva (+11, 134).

Oltre a Milano e Monza e Brianza, restano alti i contagi nelle province di Varese (287) e Pavia (242) e tornano a salire anche in quelle di Brescia (196) e Bergamo (112).  

Riaprono gli ospedali della Fiera di Milano e Bergamo

Per far fronte alla situazione in Lombardia riapriranno gli ospedali allestiti nei padiglioni della Fiera di Milano e di Bergamo. 

“Le strutture sanitarie temporanee allestite nei padiglioni della Fiera di Milano e di Bergamo riaprono nei prossimi giorni e garantiranno al sistema lombardo i primi 201 posti letto aggiuntivi di cure intensive, che saranno gradualmente occupati”.

Questo l’annuncio in una nota del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, al termine della riunione della Giunta che ha varato uno specifico provvedimento in materia, proposto dall’assessore al Welfare, Giulio Gallera. 

“A Milano vengono, allo stato attuale, attivati i primi 153 posti letto per cure intensive – spiega l’assessore Gallera – suddivisi in 4 moduli da 14 posti, 3 da 16 posti e 7 da 7 posti. A Bergamo invece funzioneranno 4 moduli da 12 posti letto. Queste nuove disponibilità saranno occupate in base allo stato di saturazione dei reparti di terapia intensiva Covid degli ospedali”.

La gestione delle strutture sanitarie in Lombardia

L’attivazione delle strutture sanitarie temporanee prevede la collaborazione fra la Fondazione IRCCS Ca’ Granda Policlinico e la Fondazione Ente Fiera per la realtà di Milano e fra l’ASST Papa Giovanni XXII e l’Ente Fiera per quella di Bergamo, con il coinvolgimento delle ATS di riferimento.

“Nell’attuazione di questo progetto – spiega ancora Gallera – saranno coinvolti gli operatori degli ospedali Hub della Lombardia che “adotteranno” uno o più moduli degli ospedali in Fiera”.

La gestione delle attività assistenziali nei vari moduli della Fiera di Milano è affidata agli ospedali Policlinico, Niguarda, San Gerardo di Monza, San Matteo di Pavia, Varese, Legnano/Busto, Humanitas.

In una fase successiva verranno coinvolti gli ospedali di Lecco/Como, Gruppo San Donato e Cremona.

Per Bergamo, due moduli saranno gestiti dal Papa Giovanni XXIII e due dagli Spedali Civili di Brescia.

“Questi Hub – sottolinea Gallera – garantiranno la presenza H24 di equipe mediche, infermieristiche e di supporto per i bisogni assistenziali dei pazienti nel modulo di competenza. Gli ‘Hub’, a loro volta, saranno supportati dai relativi ospedali ‘Spoke’ per la gestione del personale delle professioni mediche e sanitarie nei propri reparti interni e potranno procedere, all’occorrenza, a nuove assunzioni”. (Fonte: Ansa)

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