ROMA – Coronavirus decima Lombardia: 546 morti ieri. Cioè in una sola giornata 25 morti ogni ora, quasi uno ogni due minuti. Decimazione non è termine o concetto ridondante o esagerato. In un mese, da quando è cominciata, i morti in Lombardia sono stati 3.095 (su 4.825 morti in tutta Italia). Ogni giorno di più, molto di più rispetto al giorno precedente.
Coronavirus decima Lombardia, non solo in quantità assoluta di persone che si porta via. La decimazione è evidente, impressionante e finora abbastanza inspiegabile in qualità dell’epidemia. In Lombardia il tasso di mortalità è intorno al 12 per cento. In Lombardia muoiono circa 12 su cento che si ammalano. Più che in ogni altra parte del mondo, più che in ogni parte d’Italia.
In Emilia il tasso di mortalità è intorno al 10 per cento, altissimo ma inferiore alla Lombardia. In Italia tutta il tasso non raggiunge il 5 per cento. Per quel che ufficialmente se ne sa in Cina è stato intorno al 4 per cento. E tra il tre e il quattro per cento di mortalità è il tasso mondiale. Perché allora in Lombardia di coronavirus si muore tre volte di più che in ogni altra parte del pianeta?
Lo smog, le polveri sottili respirate che aiutano coronavirus a lavorare sui polmoni, l’alto tasso di urbanizzazione e di scambi antropici (umani) nell’area, l’ottima sanità che, paradossalmente, ha finora tenuto in vita gran numero di anziani fragili cui coronavirus dà il colpo di grazia…Ipotesi e concause ne vengono indicate tante, fatto sta che la Lombardia è quasi un enigma, anche per virologi e infettivologi. Ilaria Capua infatti ha detto: c’è solo da sperare la Lombardia sia una eccezione. A Bergamo e a Brescia è voce comune i morti siano in realtà ancora di più di quelli conteggiati, si comincia a morire in casa e non solo in ospedale. Val la pena di ripetere le cifre, dietro ogni numero un uomo o una donna in carne e ossa: da un mese in Lombardia si muore alla media di cento al giorno e ad un ritmo crescente per cui ieri un morto ogni due minuti.
Tentando di aggrapparsi a qualcosa, la Regione Lombardia non solo ha sollecitato e ottenuto la chiusura delle fabbriche, almeno fino al 3 aprile. In Lombardia vietate anche le corsette sotto casa e, finalmente, un deterrente reale per chi boicotta la lotta al coronavirus: 5000 euro di multa a chi crea o favorisce assembramenti. Valgono, pesano e, si spera, freneranno più di una denuncia.