Coronavirus e malattia di Kawasaki nei bambini: forse c’è un legame

ROMA – Ci potrebbe essere un legame tra il nuovo coronavirus e la Malattia di Kawasaki, una vasculite che colpisce i bambini.

Si tratta di una sindrome piuttosto rara, la cui complicanza più temibile è l’infiammazione delle arterie del cuore.

A puntare i riflettori sul possibile collegamento col coronavirus sono i medici del dipartimento Pediatria dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, che in un mese hanno registrato un aumento di casi della patologia, pari a quelli degli ultimi 3 anni.

Per la casistica degli ultimi 2 mesi, affermano, il responsabile è il nuovo Coronavirus. Inoltre si è visto che questi pazienti hanno delle forme più severe della malattia, che coinvolgono l’apparato cardiocircolatorio e talora necessitano di cure intensive.

L’allarme è già stato lanciato all’interno della comunità scientifica e fra i pediatri di famiglia. Ora lo studio è in fase di sottomissione ad un’autorevole rivista internazionale.

Gli esperti precisano che solo una piccola minoranza di bambini infettati da SarsCov2 sviluppa la Malattia di Kawasaki, meno dell’1%.

Nonostante ciò, avvertono, “in previsione dell’imminente apertura alla Fase 2, è importante tenere presente tutte le conseguenze che questo virus insidioso può causare, sia nella fascia di età adulta che in quella pediatrica”. 

“Si è detto che i bambini sono protetti dallo sviluppare forme gravi di polmonite da Covid-19”, spiega Lorenzo D’Antiga, primario di Pediatria al Papa Giovanni XXIII.

“Nonostante ciò, stiamo imparando che questo virus può causare anche altre patologie, attivando il sistema immunitario dell’ospite e inducendo una risposta infiammatoria che può interessare qualsiasi organo, anche a distanza di tempo dall’infezione”.

Negli ultimi due mesi, aggiunge Lucio Verdoni, reumatologo pediatra del Papa Giovanni, “ci siamo accorti che giungevano al pronto soccorso pediatrico diversi bambini che presentavano una malattia nota come Malattia di Kawasaki. In un mese il numero dei casi ha eguagliato quelli visti nei tre anni precedenti”.

Da queste evidenze i pediatri del Papa Giovanni e l’allergologo Angelo Mazza hanno approfondito i casi e trovato delle chiare prove che confermano che per la casistica degli ultimi due mesi il responsabile è proprio il nuovo Coronavirus.

Allo studio hanno preso parte anche i pediatri Annalisa Gervasoni, Laura Martelli e Maurizio Ruggeri, il cardiologo pediatrico Matteo Ciuffreda ed Ezio Bonanomi, responsabile della Terapia intensiva pediatrica.

Che cos’è la Malattia di Kawasaki

I sintomi della Malattia di Kawasaki sono la febbre elevata persistente, un’eruzione cutanea, delle alterazioni delle mucose e delle estremità. La lingua a fragola è un tipico segnale.

La complicanza più temibile è l’infiammazione delle arterie del cuore. Se trascurata può portare a infarto del miocardio.

La malattia risponde molto bene alla terapia e con il trattamento appropriato, somministrato in tempi rapidi, praticamente tutti i bambini guariscono.

La causa della Malattia di Kawasaki, scoperta circa 50 anni fa, rimane ignota, nonostante si pensi che sia causata da un agente infettivo che, in bambini predisposti, causa una risposta infiammatoria alla base del quadro clinico.

In passato alcuni virus della famiglia dei coronavirus sono stati considerati come probabili induttori della Malattia di Kawasaki. Oggi sappiamo, concludono i medici del Giovanni XXIII, che il coronavirus SarsCov2 è uno di questi. (Fonte: Ansa).

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