Coronavirus, Marola (EasyJoint): “Consumo cannabis light aumentato da 1 a 4 grammi a settimana”

ROMA – Luca Marola, fondatore di EasyJoint, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta”, condotta dal direttore Gianluca Fabi, Matteo Torrioli e Daniel Moretti su Radio Cusano Campus.

Sul consumo di cannabis light ai tempi del Coronavirus ha dichiarato:

“Abbiamo preparato un questionario e in 5 giorni abbiamo ricevuto più di 1400 risposte dai nostri clienti, che hanno evidenziato come in queste settimane sia aumentato il consumo settimanale di cannabis light.

La maggior parte delle persone, prima del lockdown, consumava in media massimo un grammo a settimana, ora siamo passati a 4.

E’ interessante vedere le motivazioni. Il 70% ha aumentato il consumo per migliorare l’umore, per risolvere problemi di sonno, contro l’ansia e lo stress.

Negli Usa tutti gli Stati in cui la cannabis terapeutica o ricreativa è considerata legale, tutte le attività di produzione e vendita della cannabis è stata definita essenziale”.

Magi (+E): “Cannabis light libera”

Legalizzare la cannabis light, ”per scongiurare la crisi del settore generata dalla sentenza delle Sezioni Unite”, regolarizzare gli immigrati che abbiano una proposta di lavoro, e ‘girare’ al Servizio sanitario nazionale la quota dell’8 per mille di quei contribuenti che non abbiano scelto a chi destinarlo: oltre 700 milioni di euro.

Sono i contenuti di alcuni emendamenti presentati al Cura Italia dal deputato radicale Riccardo Magi (+E).

Fra l’altro, spiega Magi, una quota dell’8 per mille potrebbe finanziare ”l’acquisto di reagenti e apparecchiature destinati alla ricerca scientifica nel campo bio-medico. Si tratterebbe di importanti risorse per la ricerca scientifica, della quale mai come oggi sentiamo l’esigenza”.

Magi chiede poi uno stop ai provvedimenti di espulsione ”che adesso sono tecnicamente ineseguibili e finiscono col dirottare i cittadini stranieri nei Cpr, strutture che oggettivamente non possono garantire il rispetto delle misure legali di contenimento da Covid-19”.

Riguardo la canapa light, ”il chiarimento normativo – conclude Magi – potrebbe essere accompagnato dalla tassazione sulle infiorescenze di canapa da cui deriverebbero entrate consistenti da destinare al Servizio sanitario nazionale”. (fonti RADIO CUSANO CAMPUS, ANSA)

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