Coronavirus, mancano mascherine: laboratori in carcere riconvertiti per produrle. La proposta

Coronavirus, mancano mascherine: laboratori in carcere riconvertiti per produrle. La proposta
Coronavirus, mancano mascherine: laboratori in carcere riconvertiti per produrle. La proposta (Foto archivio Ansa)

ROMA  –  Mancano mascherine per l’emergenza coronavirus, e così i laboratori del carcere vengono riconvertiti per produrle. Il Dipartimento di amministrazione penitenziaria starebbe infatti muovendosi perché le lavorazioni sartoriali presenti in alcuni istituti penitenziari dove vengono impiegati i detenuti siano immediatamente riconvertite per iniziare a produrre mascherine di tipo chirurgico in ‘tessuto non tessuto’ per rispondere all’emergenza sanitaria in corso.

Sarebbero nell’ordine delle migliaia, secondo quanto si apprende al ministero della Giustizia, le mascherine chirurgiche al giorno che potrebbero essere prodotte nei 25 laboratori presenti negli istituti italiani. Per poter avviare il processo produttivo, si attende ora solo l’assenso dell’Istituto Superiore di Sanità relativo ai profili certificativi delle caratteristiche di questo tipo di mascherine.

Mascherine, l’allarme dei rianimatori

Iniziano a “scarseggiare le scorte di mascherine a più alta protezione, utilizzate in particolar modo nelle Terapie intensive, ed in Lombardia le scorte basteranno ancora solo per un paio di giorni”: è quanto afferma il presidente dell’Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri (Aaroi-Emac) Alessandro Vergallo, che ha scritto una lettera al presidente della Repubblica. “Si rischia – scrive – di paralizzare o rallentare l’efficacia dell’impegno nel tentativo di salvare il maggior numero di vite umane”. 

Per quanto riguarda il Lazio, sulla carenza di mascherine è intervenuto l’assessore alla Sanità Alessio D’Amato: “Sulle mascherine nessuna polemica, siamo in guerra e bisogna essere uniti. Sono arrivate ieri le prime 600 mila mascherine di cui 100 mila già distribuite. Sono in arrivo altri 6 milioni di pezzi già opzionati. Una volta messe in sicurezza le scorte negli ospedali verranno distribuite anche ai medici di medicina generale e pediatri di libera scelta. In distribuzione oggi anche 1000 tute sanitarie idrorepellenti”, ha aggiunto. (Fonte: Ansa)

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