ROMA – Quando e come si utilizzano le mascherine? Sappiamo tutti che se vengono usate in modo scorretto diventano inefficaci. Gli esperti del Policlinico San Donato di Vigevano (provincia di Pavia) spiegano quali sono le regole per il corretto utilizzo e per evitare gli sprechi di questi dispositivi utilissimi per la lotta al contenimento del coronavirus.
Un uso corretto, razionale ed efficiente delle mascherine è necessario anche per via della loro scarsità. E questo non può prescindere da alcuni gesti fondamentali come la corretta igiene delle mani.
A spiegare come usare correttamente questi presidi sono il dottor Giuseppe Gallo dell’Ufficio Qualità e la dottoressa Silvia Aluffi, operatore sanitario, dell’IRCCS Policlinico San Donato.
Coronavirus, quando indossare le mascherine
“Le mascherine vanno indossate solo quando risulta difficile mantenere la distanza di sicurezza con le altre persone. Indossarle mentre si cammina, da soli lungo una strada deserta, oppure in macchina è assolutamente inutile. È uno spreco per l’intera comunità (…)” spiegano i due operatori.
“Per la gente comune parliamo innanzitutto di mascherine chirurgiche, dispositivi medici a tutti gli effetti, il cui marchio CE indica la conformità ai requisiti essenziali di salute e sicurezza. È consigliato l’utilizzo per: coloro che presentano sintomi quali tosse o starnuti; per i lavoratori impegnati in attività di prima necessità con il pubblico, che hanno per esempio contatto con beni alimentari”.
Concludono i due esperti: “Poiché la trasmissione del virus avviene per droplet, il loro utilizzo permette di bloccare la diffusione delle goccioline dalla bocca o dal naso, proteggendo chi le indossa e le persone che sono nelle vicinanze”.
Coronavirus, le mascherine Ffp2 e Ffp3
“Maggior protezione è garantita dalle mascherine conosciute con le sigle Ffp2 e Ffp3 che, se usate correttamente, filtrano rispettivamente il 92% e il 98% delle particelle. Questo livello di protezione, tuttavia, potrebbe valere solo per chi le indossa. Sono riservate ad uso professionale”.
Queste mascherine, spiegano gli esperti, “vengono date agli operatori direttamente a contatto con pazienti positivi, che svolgono azioni che potrebbero generare aerosol: broncoscopie; broncolavaggi; assistenza a pazienti intubati; procedure di intubazione ed estubazione”.
Mascherine, come indossarle
Gallo e la Aluffi ribadiscono il concetto “dell’importanza della distanza sociale, più che della mascherina, e dell’igiene delle mani. Se tocchiamo la mascherina mentre la indossiamo, la portiamo al collo, continuiamo a toglierla e metterla, il suo utilizzo perde di efficacia. Anzi, rischiamo di aumentare il rischio di contaminazione perché può essere fonte di infezione a causa dei microrganismi che si sono depositati sopra”.
Mascherine, le regole fondamentali per indossarle e rimuoverle
Per indossare e rimuovere le mascherine, avvertono i due esperti, bisognerà “lavarsi accuratamente le mani, con acqua e sapone o con un disinfettante a base alcolica, prima di indossarla; assicurarsi che il lato corretto della mascherina, solitamente bianco in quelle colorate, sia rivolto verso l’interno; far aderire bene la mascherina al viso e stringere il bordo superiore rigido intorno al ponte del naso e accertarsi che copra viso e bocca e che il bordo inferiore sia sotto il mento”. Bisognerà poi “evitare di toccare la mascherina mentre la si utilizza”.
“Nella fase di rimozione è importante non toccare la parte davanti, che potrebbe essere contaminata. Questi i passi da fare: slegare i lacci o rimuovere le fasce; togliere la mascherina; buttarla subito in un contenitore chiuso, come un sacchetto di plastica; procedere con l’igiene delle mani”.
Coronavirus, no alle mascherine ‘fai da te’
Spiegano ancora i due esperti del Policlinico di Vigevano: “Attenzione alla creazione fai da te di mascherine, perché l’efficacia è ignota; non gettare le mascherine in contenitori non chiusi o non protetti; evitare di usare indumenti a scopo protettivo (es: sciarpe): riparano al momento, ma poi dovrebbero essere gettati. È rischioso perché vengono toccati e rimessi in contatto con bocca e naso”.
Coronavirus, il contatto con le superfici
Ancora i due esperti: “Non toccare le superfici (anche una scrivania, un tavolo… o peggio il carrello della spesa) e poi portarsi le mani a bocca, naso, occhi; attenzione particolare ai fumatori: oltre al danno provocato dal fumo ai polmoni, questi rischiano di più perché il gesto di portarsi la sigaretta alla bocca è pericoloso”.
Coronavirus, l’utilizzo dei guanti
Gallo e la Aluffi parlano anche del corretto utilizzo dei guanti: “L’utilizzo dei guanti monouso va limitato ai casi in cui è consigliato e non esteso a tutto il giorno. Il virus non passa dalle mani, vi si deposita, come si deposita sui guanti. Indossarli a lungo, inoltre, può essere controproducente, perché la pelle non traspira e con il caldo e l’umidità diventa terreno di coltura di microrganismi”.
“L’utilizzo dei guanti, quindi, deve essere limitato alle occasioni di contatto con superfici che potrebbero essere contaminate, come, per esempio, i carrelli della spesa – spiegano ancora dall’ospedale di Vigevano -. Grande attenzione a come si tolgono: vanno levati al contrario e gettati immediatamente, perché diventano essi stessi fonte di propagazione. Una volta tolti, procedere quindi sempre con l’igiene delle mani, anche solo con il gel alcolico (fonte Policlinico San Donato di Vigevano).