ROMA – Ci sono 1390 morti “spariti” nelle tabelle con i dati forniti dal ministero della Salute. Perché? Per ora non si sa, ma il dato certo è che rispetto ai consueti dati della Protezione Civile ci sono dei morti in meno.
Fiorenza Sarzanini per il Corriere della Sera mette infatti a confronto le tabelle del report settimanale del Governo con quelle diramate dalla Protezione Civile sulla base dei dati forniti dallo stesso ministero della Salute.
Quest’ultimo ha infatti conteggiato 1.390 deceduti in meno di quelli reali.
Nella tabella del monitoraggio relativa ai decessi e aggiornata al 21 maggio il numero dei morti è infatti di 31.096, in quella diramata dalla Protezione civile relativa alla stessa data il numero dei morti è invece di 32.486.
I dati diffusi dal ministero di Roberto Speranza sono elaborati sulla base di 21 punti grazie a due algoritmi che fotografano l’andamento del virus.
I dati vengono poi trasmessi dalle Regioni e infine assemblati dai tecnici ministeriali. Ed ecco che a questo punto i numeri, non si sa per quale motivo, cambiano.
Fase 2, spunta la tassa coronavirus sugli scontrini.
Spunta la “tassa Covid” sugli scontrini: da 2 a 4 euro di maggiorazione, con tanto di voce a parte sulla ricevuta.
A denunciare il rincaro dei prezzi nella Fase 2 è il Codacons, secondo il quale parrucchieri e estetiste stanno presentando ai clienti il conto dei maggiori costi imposti dal governo per igiene e sicurezza.
Tassa che si aggiunge agli aumenti, già denunciati dal Comitato, che in media raggiungono il 25% in più rispetto a prima dell’emergenza, “ma con punte che arrivano al 66%”.
Ma la Fipe, Federazione italiana pubblici esercizi, nega: nessun aumento dei listini.
“Faremo avere alla Fipe il lungo elenco di segnalazioni giunte in questi giorni dai consumatori – replica il presidente del Codacons Carlo Rienzi – a volte allegando anche foto e scontrini”. (Fonte Il Corriere della Sera)