Coronavirus Padova: bimba 5 anni ricoverata in terapia intensiva, è intubata Coronavirus Padova: bimba 5 anni ricoverata in terapia intensiva, è intubata

Coronavirus Padova: bimba di 5 anni ricoverata in terapia intensiva, è intubata

Preoccupa l’abbassamento di età dei contagiati. In Veneto, tra i pazienti ricoverati in terapia intensiva, c’è anche una bimba di 5 anni.

Coronavirus Padova: c’è anche una bambina di 5 anni ricoverata, in gravi condizioni, nell’azienda ospedaliera di Padova. La piccola è tra i pazienti Covid che destano più preoccupazione, dopo la ripresa dei contagi nelle ultime settimane.

La bimba è uno dei 4 pazienti della terapia intensiva ed è attualmente intubata. Tra essi, uno è in fase di dimissione in reparto. Nessun paziente invece nella terapia semi-intensiva, mentre sono 10 i ricoverati nel reparto di malattie infettive. 

Accolta pochi giorni fa al pronto soccorso pediatrico, la bambina, che vive con i genitori in città, manifestava seri sintomi respiratori dovuti ad una infezione non ancora del tutto confermata.

Coronavirus Padova, le condizioni della piccola

Sottoposta a tampone, è risultata positiva al Covid 19. Poi le sue condizioni sono rapidamente peggiorate ed è stato necessario intubarla.

Secondo quanto scrive il Corriere della sera, la piccola sembrava non avere patologie pregresse note. Al momento del ricovero riscontrata una sindrome emolitico-uremica, una infezione a sangue e reni di solito associata a infezioni gastrointestinali.

Ancora in corso esami per capire se la patologia possa essere stata scatenata dal coronavirus oppure dovuta ad altri motivi e quindi abbia peggiorato la situazione.

Aumento di contagi in Veneto

Tuttavia, per il direttore generale dell’azienda ospedaliera, Luciano Flor, “questo dato su persone ricoverate in poche settimane a Padova, quando era stato raggiunto lo zero, non è allarmante, è sotto controllo e monitorato”.

“I ricoveri Covid di quest’ultimo periodo – aggiunge Flor – testimoniano un comportamento non corretto da parte di singole persone”. (Fonti: Ansa, Corriere della Sera).

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