Coronavirus Italia: Pasqua e Pasquetta nemico numero uno della quarantena Coronavirus Italia: Pasqua e Pasquetta nemico numero uno della quarantena

Coronavirus: Pasqua e Pasquetta nemici numero uno della quarantena

ROMA – Coronavirus Italia, il nemico numero uno ora ha i nomi di Pasqua e Pasquetta: i morti e i contagi sono in calo, per la prima volta si vede uno spiraglio che ha il nome di fase 2 eppure…sono in aumento anche le multe.

Nonostante nella consueta quotidiana conferenza stampa, Protezione Civile e Iss (Istituto Superiore di Sanità) abbiano lasciato trapelare un cauto ottimismo, proprio in questa sede è stato sollevato esplicitamente il tema Pasqua/Pasquetta.

Quanti italiani accetteranno di fare in quarantena anche due classici appuntamenti di ritrovo con parenti (Pasqua) e amici (Pasquetta)? In questo senso, le belle giornate non aiutano… 

Angelo Borrelli, capo della protezione civile, ha finto ottimismo anche in questo caso: “E’ importante che vengano mantenuti comportamenti molto stringenti. Ringrazio forze di polizia che ogni giorno effettuano i controlli perché costituiscono un deterrente. Ma quello che conta è il comportamento che ognuno di noi deve tenere. Confidiamo nell’atteggiamento della popolazione, che deve essere corretto con il comportamento che viene richiesto”.

Questa la risposta a chi gli ha chiesto del rischio di nuove ondate di contagi nell’eventualità di un aumento dei casi di violazione delle norme contro la diffusione del Covid-19, in particolare nei giorni di Pasqua e Pasquetta.

Quel che è certo è che ci sono 7 giorni per provare a far capire agli italiani che tutto passa dai loro comportamenti: non può essere solo la minaccia di una multa a costringere le persone in casa.

Bisogna capire che riprendere il trend dei contagi ora potrebbe vanificare il lavoro fatto nell’ultimo mese con la quarantena. Potrebbe allontanare di nuovo la data della tanto agognata fase 2. Potrebbe spostare l’epicentro dell’epidemia dal Nord al CentroSud (che finora ha retto).

Stare a casa per tante settimane è dura, ma conviene pensarci bene: conviene vivere qualche ora di libertà adesso con il rischio di dover passare in casa altre settimane (se non mesi)?. (Fonte Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev).

 

Gestione cookie