Coronavirus, paziente 1 di Codogno dimesso: “Si può guarire, ma restate a casa”

MILANO – Mattia, il paziente 1 di Codogno, è guarito dal coronavirus ed è stato dimesso dall’ospedale San Matteo di Pavia. “Si può guarire e io sono stato fortunato, ma restate a casa”, ha detto Mattia in un video su Facebook e ringraziando i medici che lo hanno curato.

Il paziente 1 era stato ricoverato all’ospedale di Lodi la sera del 19 febbraio. Poi le sue condizioni si sono aggravate e tra il 21 e 22 febbraio è stato trasferito nell’ospedale di Pavia e ricoverato in rianimazione. Il 9 marzo Mattia ha ricominciato a respirare da solo e il 23 marzo finalmente è stato dimesso ed è potuto tornare a casa dalla moglie, che è incinta di 8 mesi.

In un video messaggio di Facebook, il paziente 1 di Codogno racconta: “Sono stato molto fortunato, io sono stato curato mentre ora potrebbero non esserci medici per salvarti la vita, quindi state a casa. Da questa malattia si può guarire, devo devo dire grazie ai medici che mi hanno concesso tornare a vivere. Chiedo a tutti i media di rispettare la privacy mia e mia famiglia, vorremmo piano piano dimenticare questa esperienza e tornare alla nostra normalità”.

Mattia racconta i drammatici momenti vissuti: “E’ difficile fare un racconto di quanto mi è successo, ricordo il ricovero in ospedale, sono stato 18 giorni in terapia intensiva e poi nel reparto malattie infettive dove ho iniziato ad aver un contatto con il mondo reale e fare la cosa più bella: tornare a respirare. La prevenzione è indispensabile per non diffondere l’infezione”.

Ora per Mattia si prospetta un ritorno alla vita normale, come ha spiegato il professor Raffaele Bruno, direttore delle Malattie Infettive del San Matteo di Pavia: “Ora sta bene: lo conferma l’esito negativo dei tamponi a cui è stato sottoposto in questi giorni. A casa potrà condurre una vita normale, come quella di tutti noi, perché è da considerarsi guarito a tutti gli effetti. Guarire lui, dal punto di vista umano, in un mese mi ha insegnato che la normalità è un privilegio”.

(Fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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