Coronavirus, il paziente zero di Codogno e la “svista”: cosa non aveva detto ai medici

Coronavirus, il paziente zero di Codogno e la "svista": cosa non aveva detto ai medici
Coronavirus, il paziente zero di Codogno e la “svista”: cosa non aveva detto ai medici (foto ANSA)

ROMA – Le condizioni del “paziente 1”, il 38enne di Codogno positivo al coronavirus, sono stabili. Ora i medici stanno scavando sugli ultimi 18 giorni, su luoghi e persone frequentate dall’uomo, per capire chi o cosa lo abbia contagiato. Il primo sospettato era un amico di ritorno dalla Cina con cui il contagiato ha cenato a inizio febbraio, ma dopo i primi test l’uomo risulta negativo (anche se potrebbe aver sviluppato una forma asintomatica).

“Dicono che sono il paziente zero, ma non mi trovano niente. Non è detto che, perché sono stato in Cina, devo aver preso io il coronavirus”. Sono le parole a Milano Today del manager tornato dalla Cina lo scorso 21 gennaio e indicato come possibile causa del contagio del 38enne ricoverato in gravi condizioni a Codogno. 

I primi sintomi del 38enne risalgono alla notte del 15 febbraio, scrive FanPage. Pensa a una semplice influenza ma la situazione peggiora. Lunedì 17 febbraio non va a lavoro e viene visitato dal suo medico di famiglia, oggi ricoverato e sottoposto ai test. Il 18 febbraio si presenta al pronto soccorso di Codogno, lo mandano a casa con un semplice antibiotico. Nessuno pensa al coronavirus, anche perché, questo il suo pesantissimo errore, il paziente non fa menzione della cena con l’amico che soggiornava abitualmente in Cina, dalla quale era tornato il 21 gennaio scorso, a epidemia già conclamata.

La notte del 19 febbraio la situazione precipita, l’uomo torna in ospedale e il giorno dopo viene ricoverato in terapia intensiva. È solo in quel momento, scrive il Corriere della Sera, che la moglie (anche lei contagiata e ricoverata al Sacco di Milano, ma in buone condizioni) a ricordarsi di quella sera: “Mio marito è stato a cena con un amico di ritorno dalla Cina”. (fonti FANPAGE -MILANO TODAY – CORRIERE DELLA SERA)

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