Coronavirus, poliziotto in quarantena: "E' durissimo ma sono fiero di essere andato nella zona rossa" Coronavirus, poliziotto in quarantena: "E' durissimo ma sono fiero di essere andato nella zona rossa"

Coronavirus, poliziotto in quarantena: “E’ durissimo ma sono fiero di essere andato nella zona rossa”

Coronavirus, poliziotto in quarantena: "E' durissimo ma sono fiero di essere andato nella zona rossa"
Coronavirus, poliziotto in quarantena: “E’ durissimo ma sono fiero di essere andato nella zona rossa”

ROMA – “La quarantena è durissima, ma sono orgoglioso di aver prestato servizio nella zona rossa”. Il poliziotto Angelo Mollica racconta quanto sia difficile stare isolati per il coronavirus e parlare con la figlia piccola solo per telefono. Angelo Mollica ha 40 anni, è assistente capo nel reparto prevenzione crimine della Polizia di Stato, nella sede di Napoli. Il 4 marzo scorso è partito per Lodi insieme a 11 colleghi per controllare i limiti di quella che era la zona rossa italiana, prima che il virus diventasse emergenza nazionale.

“Andiamo dove c’è più bisogno”, dice il poliziotto all’Adnkronos. “Siamo stati smistati ai vari check point allestiti. Uno sulla statale che porta a Casalpusterlengo e Codogno, uno a Guardamiglio, un altro a Maleo. Io li ho fatti tutti quanti. Siamo tornati il 10 marzo scorso, quando è stata dichiarata zona rossa tutta Italia e non c’era più bisogno di stare lì”.

Quindi prosegue: “L’amministrazione ci ha forniti di ogni protezione. Ma è stato surreale trovarsi immersi in un clima da film catastrofico. Era necessario far comprendere alle persone che tutte quelle restrizioni erano adottate per il bene comune. Più che altro erano gli autotrasportatori che venivano dall’estero che non sapevano che strada dovessero fare per scaricare la merce”.

Oggi sono in quarantena. Leggo, scrivo, guardo un po’ di tv anche se mi passa anche la voglia. Chiamo mia figlia”, racconta ancora il poliziotto. “L’aiuto nei compiti e inganno il tempo così. È dura, ma ho preferito tutelare lei e mia moglie in questo modo. Non uscire è l’unico modo per combattere un nemico invisibile e subdolo. L’unica difesa è non farci trovare”. (Fonte Adnkronos).

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