Coronavirus, la prima recidiva. Una donna a Verona positiva a 12 giorni dalle dimissioni

ROMA – A Verona è stato registrato il primo caso di recidiva da coronavirus in Italia. Si tratta di una donna, milanese di origini cinesi, ora ricoverata per la seconda volta all’Ospedale di Negrar. Il direttore del dipartimento Malattie Infettive e tropicali, Zeno Bisoffi, lo definisce un caso raro.

La prima volta, i primi sintomi, agli inizi di marzo. Il 4 marzo la positività e il relativo ricovero, sebbene le sue condizioni non siano mai state gravi, mai è stata intubata o aiutata a respirare artificialmente. Una forma lieve di infezione, diciamo, che dopo una settimana è scomparsa dai radar con il tampone negativo. 

Il 23 marzo, dopo 12 giorni dalla fine del ricovero, di nuovo un po’ di febbre: altro tampone, stavolta positivo. Intervistato dal Fatto Quotidiano, l’infettivologo Bisoffi prova a fornire delle spiegazioni plausibili.

“La prima ipotesi è che il virus appartenga a un ceppo virale diverso, anche se dobbiamo attendere gli esami sui due genomi: quello del primo ricovero e quello del secondo. È però un’ipotesi che io ritengo improbabile. Questo virus al momento non sembra soggetto a particolari mutazioni. E considero difficile che una persona guarita, che ha sviluppato gli anticorpi, se esposta a un altro ceppo possa ammalarsi nuovamente. Questo, in assoluto, non vuol dire che non possa essere nuovamente infettata”. (fonte Il Fatto quotidiano)

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