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Coronavirus, scappa dalla quarantena (da Rieti) e viene fermata in aeroporto (a Fiumicino)

ROMA – Scappa dalla quarantena, da Rieti, e alla fine viene bloccata all’aeroporto, a Fiumicino.

Alla fine la donna è stata bloccata dalla polizia, che nel frattempo aveva ricevuto la segnalazione del suo allontanamento dalla Questura di Rieti, questa mattina, quindi sabato 28 marzo, all’aeroporto di Fiumicino, prima di effettuare il check-in e dove era intenzionata a partire per gli Stati Uniti, dopo aver regolarmente acquistato un biglietto per il volo Az 608 diretto a New York.

Protagonista dell’episodio una cittadina straniera, probabilmente a quanto si è appreso di origine statunitense. Allo scalo romano, al Terminal 3, la donna è stata subito isolata in un’area resa non accessibile, per le verifiche e gli accertamenti da protocollo. E’ intervenuta la Sanità Aerea. Nel frattempo, da parte di Adr, è scattata subito la procedura di sanificazione dei luoghi dove è scattato l’isolamento. Si è in attesa dei provvedimenti da parte delle Autorità preposte.

Coronavirus, i numeri in Italia.

Ieri, quindi venerdì 27 marzo, il giorno più nero dell’Italia, 969 morti in 24 ore che che fanno salire il totale a 9.134, coincide con un record che solo un mese fa era impensabile e che dà la dimensione della catastrofe: il numero complessivo dei contagiati nel nostro paese ha superato quello della Cina. 86.498 sono gli italiani che hanno contratto il virus mentre i cinesi sono 81.897; ma il gigante asiatico ha un miliardo e mezzo d’abitanti e noi siamo solo 60 milioni.

Ancora una volta è la Lombardia a far schizzare i numeri verso l’alto: dei 969 morti, 541 – dunque più del 50% – sono nella regione che sta pagando il prezzo più alto, con le province di Brescia e Bergamo travolte dai decessi. Nella tragedia, però, c’è un dato che lascia intravedere uno spiraglio di luce: anche oggi la curva di crescita dei nuovi malati – se ne sono registrati 4.401 che portano il totale a 66.414 – è rimasta ‘stabile’ e in linea con i giorni precedenti.

Dal 23 marzo, infatti, l’incremento giornaliero dei malati oscilla tra il 7 e l’8%, mentre una settimana fa si attestava attorno al 13-15%. Percentuali e numeri che fanno dire sia al presidente dell’Iss Silvio Brusaferro sia a quello del Consiglio Superiore di Sanità Franco Locatelli che siamo di fronte ad un “rallentamento della crescita”.

“Stiamo osservando segnali chiari di efficacia delle misure di contenimento, ma non bisogna deflettere dalle misure di distanziamento sociale” dicono gli esperti rendendo poi ufficiale quello che ormai hanno già capito tutti gli italiani: il 3 aprile non finirà la quarantena del paese. “Sarà inevitabile, non siamo in una fase marcatamente declinante ma in una fase di contenimento”. Ed anche dopo, quando la curva inizierà a scendere, bisognerà immaginare “alcuni mesi in cui adottare misure attente”. 

Fonte:  Ansa.

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