Coronavirus, 11 morti in Italia, oltre trecento i contagiati. Caso sospetto nelle Marche

Coronavirus, quarantena in Italia per chi arriva dalle zone focolaio del Nord
Coronavirus, quarantena in Italia per chi arriva dalle zone focolaio del Nord (Foto Ansa)

ROMA  –  In Italia sale a undici il conto delle vittime per il coronavirus. Trecentoventotto i positivi, circa cento in più del giorno precedente. Tre le nuove vittime in Lombardia, una in Veneto: erano tutti anziani.

Il contagio da coronavirus è arrivato anche al Sud, in Sicilia ed in altre 2 regioni, Liguria e Toscana, e forse in una terza, le Marche.

Il bollettino vede sempre la Lombardia al primo posto, con 240 contagiati; segue il Veneto (45), l’Emilia Romagna (26), Piemonte (3), Lazio (3), Sicilia (3), Toscana (2), Liguria (2) e Alto Adige (1). Nelle Marche è risultato positivo un campione proveniente dalla provincia di Pesaro e che sarà inviato domani mattina allo Spallanzani: solo all’esito di questo secondo controllo si potrà stabilire se si tratta di un nuovo caso di coronavirus.

E il virus dalla Lombardia si diffonde anche all’estero.

Un’altra coppia di turisti proveniente dalla Lombardia è infatti ricoverata in isolamento nell’isola di Tenerife, dove era andata in vacanza. Anche una 36enne lombarda è stata trovata positiva a Barcellona, così come una coppia bergamasca a Innsbruck.

Ma “gli italiani possono continuare a viaggiare”, dice Speranza, che oggi ha incontrato i colleghi delle nazioni confinanti. I ministri, aggiunge, hanno convenuto che chiudere i confini sarebbe “una misura esagerata”.

Secondo Giovanni Rezza, il direttore del Dipartimento malattie infettive dell’Iss, prima che fosse individuato il ‘caso indice’, vale a dire il 38enne di Cologno, il coronavirus era già in circolazione nel lodigiano da “una/due settimane. Quasi tutto – precisa – è riconducibile all’epicentro dell’epidemia, che si trova nel lodigiano. Poi ci sono un paio di focolai più piccoli in Veneto. Ma gli altri sono casi che vengono dall’epicentro dell’epidemia”. E se la conta giornaliera dei morti allarma, Rezza invita a contestualizzare. “In Italia – sottolinea – c’è una popolazione anziana e si spiegano così i tassi di mortalità del 2-3%. Gli anziani sono più fragili, lo vediamo con l’influenza. Da quest’ultima possiamo proteggerli con il vaccino; non essendoci il vaccino per il Coronavirus c’è la mortalità. L’unica maniera per proteggerli è circoscrivere i focolai come si sta facendo”.

Fonte: Ansa.

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