Coronavirus, Renault 4 buca controlli allo Stretto di Messina: fermata ad Aci Trezza, 6 denunciati Coronavirus, Renault 4 buca controlli allo Stretto di Messina: fermata ad Aci Trezza, 6 denunciati

Coronavirus, Renault 4 buca controlli allo Stretto di Messina: fermata ad Aci Trezza, 6 denunciati

MESSINA – ​Tra coloro che hanno bucato le maglie dei controlli allo Stretto, riuscendo a sbarcare a Messina, ci sono anche i passeggeri di una Renault 4, stracarica di bagagli. Dopo avere attraversato indenne la Salerno-Reggio Calabria, l’auto è stata segnalata ad Aci Trezza, il borgo dei Malavoglia, e fermata.

Il sindaco di Aci Castello, Salvo Danubio, fa sapere di essersi recato sul posto insieme a carabinieri e vigili urbani. Nei guai sono finite sei persone, di nazionalità francese e spagnola, identificate e poste in quarantena obbligatoria presso l’abitazione che hanno a disposizione.

Tre di loro, spiega il primo cittadino, erano già presenti da qualche mese nel Comune, gli altri tre li hanno raggiunti la notte scorsa. Le forze dell’ordine hanno provveduto ad emettere le sanzioni previste dalla legge.

“Inoltre – aggiunge il primo cittadino – abbiamo chiesto alla Caritas di poter provvedere al recapito a domicilio degli stessi dei beni alimentari di cui hanno necessità, vista la quarantena obbligatoria. E’ stato disposto il controllo della quarantena come previsto dalla legge. Stiamo procedendo con ulteriori accertamenti per successivi provvedimenti”.

A segnalare la vicenda sono stati alcuni camionisti che hanno pubblicato le foto dell’auto stracarica di materiale anche con un portabagagli sul tettuccio e da Angelo Pizzuto presidente dell’Aci di Palermo secondo il quale “quella vettura non poteva circolare”.

Pizzuto sul proprio profilo Facebook ipotizzava anche che la “Renault 4 avesse la targa di un Tir” e si chiedeva “come avesse fatto ad attraversare l’Italia, lo stretto di Messina ed arrivare ad Aci Castello quando io non posso andare neanche nella farmacia sotto casa?”.

“Siccome non possiedono nulla – aggiunge – la Caritas è incaricata di portare mangiare e bere che costerà a qualcuno 54 euro al giorno per il periodo di quarantena, qualora nessuno dei sei graditi ospiti risulti positivo al tampone, altrimenti la quarantena sarà prolungata, la Caritas continuerà a portare il vitto e qualcuno continuerà a pagare”.

Fonte: Agi

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