Coronavirus, rinviata la festa del Capodanno cinese a Roma Coronavirus, rinviata la festa del Capodanno cinese a Roma

Coronavirus, rinviata la festa del Capodanno cinese a Roma

Coronavirus, rinviata la festa del Capodanno cinese a Roma
Coronavirus, rinviata la festa del Capodanno cinese a Roma (foto ANSA)

ROMA – “Abbiamo deciso di rinviare la festa per il Capodanno cinese in programma il 2 febbraio di San Giovanni a Roma”. Lo dice all’ANSA la portavoce della comunità cinese a Roma Lucia King. “Abbiamo concordato in modo congiunto con tutta la comunità che la festa deve essere rinviata perché c’è gente che sta male e non è il caso di festeggiare – ha aggiunto -. Ci dispiace perché i preparativi duravano da tre mesi, ma in questo momento è la scelta migliore. Comunicheremo in seguito una nuova data”.

“Oltre ad aver rinviato la festa a San Giovanni – sottolinea la portavoce della comunità cinese a Roma – stiamo annullando anche molti banchetti e cene organizzate dalle nostre associazioni per i festeggiamenti di Capodanno perché preferiamo fare donazioni agli ospedali in Cina che hanno necessità di materiali per curare il virus”.

Nel mentre è stato registrato in Vietnam il primo caso di trasmissione del coronavirus 2019-nCoV da uomo a uomo finora avvenuto al di fuori della Cina. Lo rende noto l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms). “Si tratta di un caso confermato in Vietnam, che non aveva precedenti di viaggio in nessuna parte della Cina, ma – si legge nella nota dell’Oms – era un familiare di una persona che aveva visitato Wuhan”. Ciò, rileva l’organizzazione internazionale, “suggerisce un esempio di trasmissione uomo a uomo avvenuta in Vietnam”. 

Secondo la nota dell’Oms, sono finora 1.320 i casi confermati per il nuovo coronavirus 2019-nCoV a livello globale. Di questi, 1.297 casi sono stati segnalati in Cina, inclusa Hong Kong (5), Macau (2) e Taipei (3); sono 23 i casi confermati al di fuori della Cina, in 9 Paesi. Di questi, osserva l’Oms, “un caso confermato in Vietnam non aveva precedenti di viaggio in nessuna zona della Cina. Secondo le indagini preliminari, ciò costituisce una trasmissione da uomo a uomo all’interno di una famiglia”. (fonte ANSA)

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