Effetto coronavirus, boom disdette ristoranti nella Chinatown dell’Esquilino a Roma

Effetto coronavirus, boom disdette ristoranti nella Chinatown dell'Esquilino a Roma
Coronavirus, boom di disdette nei ristoranti cinesi a Roma (Ansa)

ROMA – “I controlli sanitari predisposti dal Ministero della Salute all’aeroporto di Fiumicino sui 202 passeggeri e l’equipaggio giunti questa mattina a Roma con il volo proveniente da Wuhan hanno dato tutti esito negativo. Stanno tutti bene”. Lo ha riferito questa mattina nello scalo romano Carlo Racani, direttore sanitario di Aeroporti di Roma. Nessun caso di coronavirus, insomma.

E, tuttavia, proprio a Roma, specie in concomitanza con le celebrazioni del Capodanno cinese domenica 2 febbraio a San Giovanni, il rischio di una psicosi si fa più sensibile. Sono preoccupati per i loro connazionali i residenti della Chinatown dell’Esquilino mano a mano che arrivano notizie di nuovi casi di contagio. 

Sono preoccupati anche per gli affari: le disdette nei ristoranti non si contano. I residenti romani cominciano a guardare con crescente diffidenza le persone con gli occhi a mandorla. Starnuti inopportuni, cinesi in mascherina, sguardi circospetti…

Pesa il ricordo della Sars il virus che nel 2003 fece circa 800 vittime. Ma non siamo per fortuna alla fobia. Il quotidiano romano Il Tempo ha raccolto testimonianze rassicuranti in questo senso.

“Non abbiamo avuto grandi segnali di apprensione per adesso: i residenti certamente ne parlano, si leggono i giornali, si presta attenzione ai tg, ci si informa, anche perché da sabato inizieranno i festeggiamenti per il Capodanno”, dice don Sandro Bonicalzi, parroco di Sant’Eusebio all’Esquilino.

“Da noi vengono più che altro tanti turisti in visita, i romani che frequentano la Basilica non mi sembra abbiano dimostrato per ora paura, ma nel quartiere se ne parla in generale della situazione”, si accoda il Rettore di Santa Prassede, padre Pedro Savelli. (fonti Ansa e Il Tempo)

 

 

 

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