ROMA – Il virologo Roberto Burioni dà ragione alla Lega che ha chiesto maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole.
“Giusta – dice Burioni – la richiesta di alcuni Presidenti di Regione della Lega di avere maggiore attenzione prima di riammettere bambini provenienti dalla Cina nelle nostre scuole. Il coronavirus cinese è molto contagioso causa una malattia che sembra essere grave e contro di essa non abbiamo né farmaci né vaccini. L’unica arma che possiamo utilizzare per tentare di bloccare questa epidemia è, insieme alla diagnosi precoce, l’isolamento”.
La lettera dei governatori leghisti.
La Lega, attraverso i governatori leghisti, ha inviato in queste ore una lettera al ministero della Salute con la richiesta che i bambini in rientro dalla Cina non tornino in classe per due settimane per precauzione.
“Quando c’è di mezzo la salute dei cittadini – le parole di Salvini – possono avere 10 anni o 80 anni sono cautela ovvie”.
La risposta di Conte e del ministro Boccia
“Invito i governatori del Nord – la risposta di Conte – a fidarsi di chi ha specifiche competenze”.
“Le linee guida in materia di tutela della salute in Italia sono competenza dello Stato – le parole del ministro Boccia – L’organizzazione sanitaria spetta alle Regioni. Ognuno faccia il proprio lavoro. Decide il ministro della Salute e le Regioni si adeguano. Tutto molto chiaro. Basta leggere la Costituzione. Se la dichiarazione dei Presidenti della Lega non è ispirata da motivazioni politiche, come sono certo ben conoscendo il loro profondo rispetto delle Istituzioni, il governo la accoglierà come ulteriore sollecitazione a tenere alta la vigilanza sul mondo della scuola”.
I presidi: “Scuole non possono escludere i bambini”
“Senza indicazioni del Ministero della Salute – dice Mario Rusconi, membro del consiglio nazionale dell’associazione nazionale presidi e presidente della stessa associazione – non si può tenere fuori dalle classi nessuno. Non lo possono fare le Regioni e non lo possono fare i singoli presidi, la cui sfera di autonomia non arriva fino a questo. Inoltre ritengo che anche per lo stesso Ministero sarebbe complicato, se non impossibile, reperire l’elenco di tutti gli studenti che sono andati ultimamente in Cina”.
Fonte: Agi, Ansa.