Coronavirus. Sabotaggio al San Camillo di Roma: nuovo laboratorio dei test già fuori uso Coronavirus. Sabotaggio al San Camillo di Roma: nuovo laboratorio dei test già fuori uso

Coronavirus. Sabotaggio al San Camillo di Roma: nuovo laboratorio dei test già fuori uso

ROMA – Doveva essere inaugurato oggi il nuovo laboratorio per i test sul Coronavirus del San Camillo a Roma: stanotte qualcuno l’ha sabotato, danneggiando apparecchiature e strumentazione. Succede anche questo in tempi di crisi sanitaria, il sabotaggio dell’unica chance strutturale di arginare il contagio.

“Ho appreso dal Direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Camillo che questa notte è avvenuto un sabotaggio delle apparecchiature del laboratorio per test Covid-19 che doveva essere attivato oggi – ha dichiarato l’assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio, Alessio D’Amato -. Un fatto gravissimo che ci indigna. È stata presentata denuncia ai carabinieri, i colpevoli dovranno essere puniti”. 

“Al San Camillo c’è stata la demolizione degli elaboratori, rotti e divelti, hanno staccato cavi, hanno danneggiato l’elaboratore che doveva essere il cuore del laboratorio”.

“C’è rabbia e rammarico – ha aggiunto – doveva partire oggi con oltre 300 test al giorno, ma sono stati sabotati i computer. Sono sul posto i carabinieri, spero che possano velocemente risalire sia alla cause che ai responsabili. Un atto grave e vigliacco”. “Mi associo allo sdegno – ha aggiunto il governatore Nicola Zingaretti – è gravissimo e mi auguro che presto siano individuati i responsabili”

E dire che la strategia di contenimento approntata dalla Regione sembra procedere con efficacia. Il potenziamento della dotazione di terapie intensive ha portato 600 posti letto in più. Quindi la determinazione di utilizzare gli hotel per chi esce dalla fase critica o non può stare in quarantena a casa. Kit per monitorare i parametri mentre si è in isolamento domiciliare. Massimo contenimento dei cluster delle case di riposo con la creazione di zone rosse estese ai comuni interessati. Contro i sabotaggi, che dire, si resta disarmati.  In una congiuntura di eccezionale gravità giustamente definita post bellica, dovremmo ricorrere alla legge marziale? (fonte Ansa)

 

 

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