SASSARI – Il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha disposto ha scarcerazione di Pasquale Zagaria, l’imprenditore fratello del superboss Michele Zagaria recluso al 41 bis con l’accusa di essere legato al clan dei Casalesi.
Sulla scarcerazione il ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede, ha disposto un’indagine.
La decisione è stata presa dai magistrati anche a causa dell’indisponibilità da parte delle strutture sanitarie dell’isola di poter garantire al detenuto la prosecuzione dell’iter diagnostico e terapeutico di cui ha bisogno a causa di una grave patologia.
I magistrati di sorveglianza, per evitare la scarcerazione di Pasquale Zagaria, hanno anche chiesto al Dap il suo eventuale trasferimento in un altro istituto penitenziario, attrezzato per la tipologia di trattamenti di cui aveva bisogno ma “dal Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria – si legge nel provvedimento della Sorveglianza – non è giunta risposta alcuna…”.
Soprannominato “Bin Laden”, Zagaria sta scontando una condanna a 20 anni di reclusione, rideterminata dal Tribunale di Napoli e passata in giudicato lo scorso 23 marzo.
In assenza di alternative, quindi, il Tribunale di Sorveglianza di Sassari ha disposto la detenzione domiciliare nel bresciano per il sessantenne Zagaria.
Il giudice di sorveglianza di Milano ha invece bocciato la richiesta di differimento di pena ai domiciliari per motivi di salute del capomafia ergastolano Nitto Santapaola: “E’ ristretto in regime di 41bis” e “quindi in celle singole e con tutte le limitazioni del predetto regime che lo proteggono dal rischio di contagio”, la tesi del giudice. (Fonte: Ansa)