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Coronavirus, scuole cattoliche: “Prepariamoci ad un altro anno di lezioni a distanza”

ROMA – Concludere regolarmente l’anno scolastico in corso, ma organizzarsi perché la attuale situazione potrebbe prolungarsi. Lo chiede in una nota la Congregazione per l’Educazione Cattolica, l’ufficio che sovrintende alle migliaia di istituti religiosi di istruzione che fanno riferimento alla Chiesa.

“Dinanzi a questa serie di problematiche, di cui la prima riguarda la salute e tutte le precauzioni da adottare per preservarla, occorre anzitutto rispondere alle esigenze immediate per concludere regolarmente l’anno in corso. Ma, allo stesso tempo, è necessario considerare il fatto che la situazione attuale potrebbe prolungarsi e che occorre organizzarsi per l’avvenire e saper discernere le opportunità che questa crisi ci offre”, scrive la Congregazione in un messaggio che proseuge: “Mentre invitiamo a tenersi aggiornati su quanto i Ministeri competenti per le scuole e per le università dispongono per le istituzioni educative nei propri Paesi, sollecitiamo tutti a dare sostegno e sicurezza ai ragazzi e ai giovani, e ad affrontare con pazienza e con intelligente e attiva collaborazione questo momento speciale per il tempo che sarà necessario”.

“Il tempo che stiamo vivendo, a causa della diffusione della pandemia da Covid-19, è un tempo a cui non eravamo preparati. Siamo stati sopraffatti da un evento traumatico, giunto all’improvviso e che ha creato un’emergenza straordinaria”, si legge nel documento-.

“C’è chi lotta con la morte, chi con la paura, chi ha perso lavoro e ancor più familiari o amici. La dimensione dell’inatteso e dell’imprevedibile ha preso il posto di tutte le nostre certezze. Questa pandemia ha messo in evidenza le fragilità e le piaghe della società: i poveri, i senza dimora, gli anziani, i carcerati, gli squilibri sociali, gli egoismi individuali e nazionali”.

“La Congregazione per l’Educazione Cattolica desidera esprimere la propria vicinanza e incoraggiamento a tutte le scuole cattoliche, le Facoltà Ecclesiastiche e le Università Cattoliche; in particolare ringrazia i Direttori, i Rettori, i Presidi, i Decani, i docenti e il personale amministrativo e di servizio che in questi mesi stanno gestendo la grave fatica di garantire lo svolgimento delle proprie attività scolastiche e accademiche”, prosegue, “attraverso le modalità telematiche per assicurare la continuità e la “regolare” conclusione dell’anno in corso, come è stato indicato nella Nota della Congregazione, concernente gli esami e le prove equivalenti delle Istituzioni Accademiche Ecclesiastiche”.

Inoltre “la crisi prodotta dalla pandemia ha creato una grave emergenza non solo per le istituzioni scolastiche e accademiche, ma ha coinvolto direttamente le famiglie le quali, mentre svolgono il proprio lavoro, devono adattarsi alla necessità di seguire i figli che studiano dalle proprie case; e non tutte sono dotate dei relativi strumenti informatici e preparate ad affrontare la presenza continua dei figli in casa”.

Del resto “anche l’Unesco, prendendo in considerazione in questi giorni gli interventi necessari per far fronte alle gravi situazioni di emergenza, si è richiamata a uno degli obiettivi dell’Agenda Education 2030, dove si chiede di “concepire dei sistemi educativi più resilienti e più reattivi ai conflitti, ai disordini sociali e ai rischi naturali e di fare in modo che l’educazione continui a funzionare nelle situazioni di urgenza, durante i conflitti e nei periodi che ad essi seguono”.

Purtroppo la repentinità dell’evento non ha dato tempo per un’adeguata preparazione in tutte le istituzioni per garantire continuità alle proprie lezioni o a introdurre le necessarie trasformazioni di lezioni a distanza” (fonte: Agi).

 

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