Coronavirus non si ferma, scuole chiuse fino a Pasqua se varca linea rossa 12mila contagiati

Coronavirus non si ferma, scuole chiuse in Italia fino a Pasqua se varca linea rossa 12mila contagiati
Coronavirus non si ferma, scuole chiuse fino a Pasqua se varca linea rossa 12mila contagiati (foto d’archivio Ansa)

ROMA – Coronavirus non si ferma. Non si ferma nel mondo e infatti l’Oms aspetta i dati dell’America Latina e del Nord America ma è già pronta a dichiarare ufficialmente la pandemia. Dichiarare pandemia non è solo usare una parola invece di un’altra, è prendere atto che coronavirus si farà il giro del pianeta e che l’unica strategia possibile è quella del contenimento del danno, il contenimento del virus è invece frontiera travolta.

Coronavirus non si ferma, con tutta evidenza, in Italia. Quasi quattromila casi fino a ieri tra attualmente malati, guariti, defunti. Ma soprattutto, ad attestare che non si ferma, il rapporto tra tamponi effettuati e positività rilevate. Pur nei limiti di una campionatura ridotta il rapporto tamponi/positivi è passato da circa il 4 per cento ad oltre il 10 per cento. E’ la maggiore evidenza che coronavirus in Italia non si ferma.

Non ufficialmente ma sostanzialmente è stata tracciata una sorta di linea rossa, se coronavirus la supera, quanto fatto e deciso finora, da governo e cittadini,  non sarà bastato. E occorrerà fare di più, soprattutto in maniera molto più drastica. La linea rossa è quella dei 12 mila contagi entro il 22 marzo. Incrociando i grafici che misurano la progressione del contagio, calibrando quindi l’efficacia delle misure di contenimento prese in tutto il paese dal 5 di marzo (due settimane prima in Lombardia, Veneto e poi Emilia), trascorse le due settimane standard di incubazione e contagiosità, si arriva a questa coppia di numeri: 12 mila contagi e giorno 22 sul calendario. Se coronavirus non rallenta nelle due settimane (dal 5 al 22 marzo) con le scuole chiuse e la calda raccomandazione agli italiani tutti ad evitare, diminuire contatti sociali, allora il cosiddetto “distanziamento sociale” andrà prorogato, aumentato e andrà spiegato agli italiani che devono prenderlo più sul serio possibile.

Di qui l’ipotesi, concreta, di allungare il blocco delle scuole oltre il 15 di marzo finora fissato. Ipotesi concreta perché dieci giorni di chiusura sono un tempo inferiore anche alle due settimane standard di incubazione/contagio. E perché, appunto, nessuno sa oggi quale sarà la situazione, la forza dell’epidemia al 15 di marzo. Un singolare dibattito (piace molto ai retroscenisti dei giornali) sull’efficacia della chiusura della scuole. Non dimostrata. Ovviamente non dimostrata, diciamo pure indimostrabile. Perché coronavirus è virus nuovo, sconosciuto, di cui si ignorano con tutta evidenza molte cose. E quindi, per definizione, nessuo può sapere, a priori, se chiudere le scuole lo rallenta e quanto lo rallenta. Non c’è evidenza scientifica del rallentamento per la semplice e ottima ragione che nessuno ha mai potuto misurarla visto che coronavirus fino a mesi fa non aveva infettato nessun umano sul pianeta.

Coronavirus non si ferma e, se varca la linea rossa dei 12 mila contagi al 22 di marzo, allora andranno alzate nuove barriere, più alte barriere al contagio. Prolungamento della chiusura delle scuole, di fatto fino a Pasqua (nuova ipotetica data indicata il 3 aprile, cioè riapertura lunedì 6 ma domenica 12 è appunto Pasqua). Ma non solo: la prescrizione della distanza da tenere in un bar, in una palestra, in una coda alla cassa, nei cento e mille momenti della vita quotidiana viene finora comprensibilmente poco applicata. Si tende, comprensibilmente, a dimenticarsene se non ad eluderla perché intralcia e sgambetta la stessa vita quotidiana. Ma se coronavirus varca la linea rossa bisognerà cominciare, a forza e di malavoglia, a pensar cinese. In Cina coronavirus è stato rallentato e circoscritto con misure di distanziamento sociale obbligatorio che nessuna società occidentale sembra poter tollerare e nessun governo occidentale sembra poter decretare. Ma se coronavirus varca la linea rossa, tra milioni di persone chiuse in casa con la polizia che controlla nessuno esca e l’appello/invito ad evitare di affollarsi  dovremo inventarci qualcosa di concreto che stia in mezzo tra la Cina e l’Italia di oggi.

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