Coronavirus, il sindaco di Caserta: "E' guerra. A casa come nei bunker" Coronavirus, il sindaco di Caserta: "E' guerra. A casa come nei bunker"

Coronavirus, il sindaco di Caserta: “E’ guerra. A casa come nei bunker”

Coronavirus, il sindaco di Caserta: “E’ guerra. A casa come nei bunker”.

“Questo è un momento di guerra. Nella seconda guerra mondiale quando suonava la sirena, si scappava nei bunker. Oggi dobbiamo fare lo stesso, dobbiamo scappare nelle abitazioni, evitare contatti con gli altri”.

Evoca la guerra il sindaco di Caserta Carlo Marino nel suo video-messaggio ai cittadini pubblicato sulla sua pagina Facebook.

Video in cui fa il primo cittadino fa il punto dell’emergenza Coronavirus.

Caserta, con 1117 persone attualmente positive (tredici le vittime nel capoluogo), è la seconda città della provincia dopo Aversa per numero di contagi. C

osì Marino, che già ieri aveva deciso di prorogare la chiusure delle scuole fino al 6 dicembre prossimo, sceglie di usare parole molto forti per richiamare la cittadinanza alla massima responsabilità.

Quella contro il Covid, dice Marino, “è una battaglia; stanno morendo molte persone, non è il momento di fare i negazionisti, è il momento di mettere da parte anche i diritti soggettivi, di stare distanti e di diminuire i nostri diritti di libertà.

Se noi salvaguarderemo il diritto alla salute rispetto alla perdita parziale del diritto alla libertà, salveremo vite umane”.

Coronavirus, bollettino 24 novembre: 23.232 nuovi casi e 853 morti. Giù rapporto test/positivi

Oggi si registrano 23.232 nuovi casi, in leggero aumento rispetto a ieri ma con 40mila tamponi in più. Purtroppo accompagnati da 853 decessi, il dato più alto della seconda ondata. Il numero totale delle vittime arriva a 51.306.

Scende la percentuale positivi/tamponi: 12,31% quando ieri era al 15,4%. I guariti, oggi 20.837 (ieri 31.395), sono in tutto 605.330. In lieve rialzo, dopo che ieri per la prima volta si era registrato un -9.098, il numero delle persone attualmente positive: +1.537 per un totale di 798.386. 

 

La Regione con più casi quotidiani rimane la Lombardia, sebbene in lento ma costante calo con un +4.886 (ieri +5.289), seguita da Lazio (2.509), Emilia Romagna (2.501), Veneto (2.194) e Piemonte (2.070). Il totale dei contagi sale così a 1.455.022. 

Meno terapie intensive e ricoveri

Si conferma il trend in frenata delle terapie intensive, +6 (ieri +9), uno degli incrementi più bassi da due mesi, per un totale di 3.816. Scendono sensibilmente i ricoveri ordinari, -120 (ieri +418), per un totale di 34.577. I pazienti in isolamento domiciliare, infine, sono 759.993, 1.651 in più rispetto a ieri. 

Rezza: “C’è cauto ottimismo”

“Oggi 188.659 tamponi ed è diminuita la proporzione di positivi sul totale dei tamponi – ha detto il Direttore Generale della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza -. Però brutto dato dei decessi, 853, in aumento di 200 rispetto a ieri. Un numero purtroppo alto. Come sappiamo anche quando tendono a diminuire i nuovi casi grazie all’impatto delle misure prese gli indicatori che calano per ultimi sono proprio quelli relativi al sovraccarico delle terapie intensive e al numero dei decessi. C’è cauto ottimismo perché diminuiscono i positivi, controbilanciato da questi numeri sui decessi, sappiamo che gli effetti di questa lunga scia si vedranno per diverso tempo”. (Fonti: Ansa, AGI)

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