Coronavirus, il sindaco di Caserta: “Buoni spesa digitali anche per la farmacia”

ROMA –  “I tempi sono stretti e le risposte vanno date subito, essendo un fondo per la spesa. È mia intenzione far avere i buoni a chi ne ha bisogno prima di Pasqua e ho allargato lo stato di prima necessità anche per le farmacie”.

Queste la parole, in una intervista all’Agi, di Carlo Marino, sindaco di Caserta e Presidente dell’Anci Campania, in merito all’organizzazione del fondo elargito dal Governo ai Comuni per i buono spesa da distribuire ai cittadini in difficoltà.

“Grazie alla campagna di welfare messa in piedi sui territori – dice Marino – già prima del fondo erano state messe in piedi dalle organizzazioni iniziative di solidarietà in tal senso. L’aiuto verrà dato non solo a quelli censiti già dalle politiche sociali, ma anche alle cosiddette nuove povertà, ovvero quelli che pur avendo una situazione patrimoniale poi si ritrovano nell’incapacità a operare in termini di spesa”.

A Caserta, spiega, il Comune ha avviato due procedure. Nella prima è stato pubblicato un bando per le attività commerciali che volevano aderire all’iniziativa, comprese le farmacie “perché non dobbiamo dimenticarci che ci sono anche celiaci, oppure famiglie che possono aver bisogno di comprare pappine e pannolini”. Hanno aderito 40 attività tra alimentari e farmacie.

Nella seconda fase, è stato pubblicato l’avviso per la richiesta dei buoni spesa con scadenza lunedì 6 aprile. Come Ente abbiamo ricevuto una somma importante, 470 mila euro.

Al momento sono arrivate 800 richieste, contiamo circa 3 mila nuclei familiari entro lunedì”. Per far fronte all’esigenza del divieto di assembramento, ma anche per mantenere la privacy delle persone, le richieste così come la distribuzione dei buoni a Caserta avverrà tutta in digitale.

Una volta rivenuta la mail che informa il cittadino che è stata accettata la richiesta, dovranno decidere in quale attività commerciale o farmacia voler spendere il buono, che verrà fatto trovare direttamente nell’esercizio commerciale scelto.

“Come rete Anci invece – dice ancora Marino, che dell’associazione è vertice campano – le indicazioni ai comuni sono state essenzialmente due. I piccoli comuni che hanno già la situazione delle famiglie in difficoltà, si organizzano con il pacco alimentare. Mentre per i grandi comuni i buoni spesa. È ovvio che non tutti hanno politiche sociali ben organizzate quindi un problema potrebbe esserci in questo senso. Ma sostanzialmente il welfare in Campania sta mantenendo e nei prossimi giorni, dopo alcune richieste da parte dell’Anci, potrebbero arrivare anche altre soluzioni da parte della Regione Campania”.

Fonte: Agi.

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