Coronavirus, stato di emergenza fino al 31 ottobre? Scuola e zone rosse, cosa cambia Coronavirus, stato di emergenza fino al 31 ottobre? Scuola e zone rosse, cosa cambia

Coronavirus, stato di emergenza fino al 31 ottobre? Scuola e zone rosse, cosa cambia

Prorogare lo stato di emergenza da coronoavirus dal 31 luglio fino al 31 ottobre. Dallo smartworking fino al settore trasporti, cosa cambia per i cittadini?

La decisione del Governo infatti è quella di prorogare lo stato di emergenza fino al 31 ottobre. Ricordiamo che lo Stato d’emergenza attribuisce al Governo e alla Protezione civile dei “poteri straordinari” o “speciali”.

Nuove zone rosse e capitolo scuola

La proroga consente di istituire, in caso di gravi focolai, nuove “zone rosse”, ovvero totalmente confinate e chiuse agli scambi con l’esterno.

Sul fronte scuola il provvedimento permetterà di acquistare tutto il materiale necessario a far ripartire in sicurezza la scuola. Mascherine, gel, banchi, distanziatori di plexiglas, saltando alcuni passaggi per l’affidamento degli appalti che seguono percorsi agevolati.

Blocco dei voli e smart working

Lo stato di emergenza consente anche di bloccare i voli da e per gli Stati che vengono ritenuti a rischio, oppure di individuare nazionalità che non sono ammesse in Italia.

Per la durata dello stato di emergenza i dipendenti pubblici e quelli privati possono rimanere in smartworking secondo le modalità che vengono concordate con l’azienda. Nella pubblica amministrazione, per una norma contenuta nel decreto Rilancio, i dipendenti rimarranno in smartworking fino al 31 dicembre.

Prorogare lo stato d’emergenza da Coronavirus, ma dare garanzie al Parlamento con alcuni “paletti”. Questa la richiesta da Pd e Iv a Conte. Non si attendono fibrillazioni dal voto in Aula: la linea della proroga al 31 ottobre della delibera di stato d’emergenza, che scade il 31 luglio, dovrebbe reggere.

Senza, sarebbe difficile garantire continuità all’attività, ad esempio, del commissario Domenico Arcuri. Ma l’opposizione preme per far cessare lo stato d’eccezionalità e Conte ha chiesto un supplemento di analisi, con un parere dell’Avvocatura dello Stato, in vista del passaggio parlamentare.

Il premier, che garantisce di aver sempre agito in un perimetro pienamente costituzionale, dovrebbe sciogliere la riserva in un’informativa in Consiglio dei ministri, convocato alle 10.30, a poche ore dalle comunicazioni in Senato, previste alle 16. Nel governo c’è la convinzione che la proroga sia necessaria.

Ma alla vigilia i Dem chiedono di accompagnare l’atto a un decreto che fissi il perimetro in cui si muoverà il governo. E Iv tiene aperta la discussione sui tempi: perché non fissare il termine a fine settembre, dopo l’apertura delle urne e il weekend elettorale? (Fonte Ansa).

 

 

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