Coronavirus: 5 suore morte nel maxi focolaio di Mortara (provincia di Pavia) Coronavirus: 5 suore morte nel maxi focolaio di Mortara (provincia di Pavia)

Coronavirus: 5 suore morte nel maxi focolaio di Mortara (Pavia)

Morte 5 suore contagiate da Coronavirus in una Rsa di Mortara, in provincia di Pavia.

Sono morte 5 delle 56 suore che erano rimaste contagiate dal Covid-19 nella casa albergo dove sono ospitate a Mortara (Pavia).

Le suore morte per Covid vicino Pavia

Le condizioni delle religiose decedute erano apparse le più gravi sin dall’inizio. Il loro quadro clinico è progressivamente peggiorato, sino al decesso avvenuto nelle scorse ore. Le altre suore colpite dal Coronavirus verranno trasferite in una struttura specializzata per trascorrere la quarantena ed essere sottoposte alle cure necessarie.

Mara Azzi, direttore generale dell’Ats, ha spiegato che nella casa albergo di Mortara (Pavia) dove vivono le suore pianzoline (così chiamate dal nome del loro fondatore, il beato Francesco Pianzola) “non era scattato nessun campanello d’allarme, fino a quando i sintomi non si sono manifestati in contemporanea in più soggetti”.

Oltre alle 56 suore, sono rimasti contagiati anche 12 laici che lavorano all’interno del centro. “Da domani – ha aggiunto Mara Azzi – il maggior numero dei pazienti di questo focolaio sarà trasferito in una struttura di degenza, una soluzione necessaria a causa dell’elevato numero di operatori positivi”. 

Il più grosso focolaio in provincia di Pavia

E’ il più esteso focolaio di Covid-19 tra gli 88 attualmente identificati dall’Ats in provincia di Pavia. Le religiose contagiate sono tutte anziane ed ospiti di una residenza a loro dedicata. Solo una di loro è rimasta immune dal virus, che ha colpito anche 12 laici che operano all’interno della struttura.

I primi casi si sono verificati nello scorso fine settimana. Poi sono arrivati anche gli altri contagi che hanno coinvolto la quasi totalità delle suore presenti. Per qualcuna è stato necessario il ricovero in ospedale, altre sono state temporaneamente spostate in strutture protette per la degenza Covid dove trascorreranno il periodo di quarantena.

I laici che lavorano nella casa albergo sono tutti a casa: qualcuno asintomatico, altri con sintomi lievi, nessuno comunque in condizioni preoccupanti. (Fonte Ansa)

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