Coronavirus, supermercati presi d’assalto a Roma e Napoli. Il governo: “Non c’è bisogno, negozi sempre aperti”

Coronavirus, supermercati presi d'assalto a Roma e Napoli. Sui social: "Ma non dovevamo restare a casa?"
Coronavirus, supermercati presi d’assalto a Roma e Napoli. Sui social: “Ma non dovevamo restare a casa?”

ROMA – Supermercati presi d’assalto alla vigilia dell’estensione delle restrizioni per tutta Italia. A Roma e Napoli e in altre città d’Italia, si sono formate lunghe file nei supermercati aperti 24 ore su 24: la gente è in coda fuori con i carrelli attendendo il turno per entrare nonostante le decisioni del governo non prevedano in alcun modo la chiusura dei negozi di alimentari.

Le nuove misure infatti vietano gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità. Tra questi ultimi è espressamente contemplata la necessità di fare spese alimentari. Il decreto del Presidente del Consiglio firmato oggi prevede la possibilità di uscire di casa per motivi strettamente legati al lavoro, alla salute e alle normali necessità, quali, per esempio, recarsi a fare la spesa.

Al Todis di via Tuscolana a Roma si entra scaglionati: commessi controllano il flusso, concedono ingressi poco per volta, impongono la distanza di sicurezza alle casse e i guanti al reparto ortofrutta. Stessa cosa al Carrefour h24 a Garbatella. “Le persone fanno incetta anche di saponi e disinfettanti, l’alcol va a ruba ed è praticamente esaurito”, dice un commesso. Nei carrelli provviste da guerra: patate, biscotti, latte, zucchero e chili di farina. Stesse scene a Napoli sempre nei market aperti tutti la notte. Anche qui scorte da calamità naturale, carrelli pieni e code.

Anche a Palermo supermercati presi d’assalto. In particolare quello di una nota catena aperto anche nelle ore notturne nella centralissima via Libertà. Sono intervenuti gli agenti di polizia per evitare tafferugli. Nel supermercato in questo momento non possono entrare tutti e gli ingressi sono stati contingentati.

Sui social si rincorrono le immagini di un moderno assalto ai forni. La condanna è unanime. “C’è il coronavirus non la carestia”, dice più d’uno. E l’invito corale “a restare a casa”. Ma anche chi scrive: “E dopo i giovani che andavano a farsi l’aperitivo, stasera Conte comunica che tutta l’Italia è zona rossa e che bisogna evitare di uscire, l’italiano se ne frega e va a fare la fila al supermercato”. (fonte ANSA e Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev)

 

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